Favara non si arrende: continuano le ricerche di Marianna Bello
Sono passati undici giorni da quel tragico 1° ottobre, quando Marianna Bello, 47 anni, casalinga di Favara, fu trascinata via da un’ondata di piena nel convogliatore delle acque piovane di piazza della Libertà. Da allora, nonostante le speranze di ritrovarla in vita si siano affievolite, le ricerche non si sono mai fermate e continueranno anche nella prossima settimana.
Vigili del fuoco, protezione civile, carabinieri, polizia, guardia di finanza e decine di volontari sono impegnati giorno e notte in un lavoro estenuante. Le squadre, divise in settori, stanno setacciando il vallone e le aree limitrofe, esplorando ogni anfratto, canneto e pozza d’acqua. I mezzi meccanici, nel frattempo, continuano a rimuovere enormi quantità di fango e detriti, accumulatisi dopo il nubifragio.
Alcune unità sono tornate indietro fino a pochi metri dal viadotto Cicchillo, ampliando il raggio delle ricerche. Gli accertamenti più recenti indicano che, in quei tragici momenti, il livello dell’acqua si sarebbe alzato di circa due metri, circostanza che potrebbe aver spinto il corpo della donna fuori dal canalone, forse in qualche terreno poco distante.
Lunedì torneranno in azione i cani molecolari dei carabinieri, provenienti dal centro di addestramento di Firenze. Si spera che il loro fiuto possa fornire nuovi indizi in un’area ormai resa irriconoscibile dalla furia dell’acqua.
Nel paese l’attesa è carica di dolore e solidarietà. Tutti, dalle istituzioni ai cittadini comuni, continuano a sostenere i soccorritori che, nonostante la fatica e le difficoltà, non intendono fermarsi finché non sarà fatta piena luce sulla sorte di Marianna.


















