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Politica Regioni ed Enti Locali

Gueli (Pd) dopo la condanna della Corte dei Conti: “rassegno le dimissioni da delegato all’Assemblea nazionale del Pd”

tribunale“Pur essendo pienamente convinto di avere operato in modo corretto, da servitore delle istituzioni non posso che rispettare la sentenza”.

Lo afferma Totò Gueli a seguito della condanna subita dalla Corte dei Conti in merito alla vicenda delle assunzioni nell’azienda regionale Multiservizi, nella quale svolgeva il ruolo di vice presidente. “Accetto il pronunciamento dei magistrati contabili – spiega Gueli – ma preannuncio, attraverso lo stesso legale che mi ha seguito in giudizio, ricorso in Cassazione, nella consapevolezza di potere dimostrare di non avere commesso alcun danno erariale, oltre a non avere tratto alcun vantaggio personale dall’addebito che mi viene attribuito. Il Cda si era limitato – puntualizza Gueli – ad applicare una norma regolamentare, vigente all’interno della Muliservizi, che prevedeva l’assunzione dei figli dei dipendenti morti in servizio. E questo è stato fatto, senza alcuna discrezionalità nelle scelte del personale, che io non conoscevo, immesso in servizio. Parliamo di quattro persone, tra l’altro bisognose, che rientravano esattamente in questa casistica, le quali hanno svolto regolarmente la loro prestazione. Dunque nessun danno patrimoniale è stato arrecato all’ente. La mia sensibilità – osserva ancora Gueli – mi ha suggerito inoltre di rassegnare le dimissioni da delegato all’Assemblea nazionale del Pd per l’elezione del segretario nazionale. Ho appoggiato convintamente la mozione Emilano, riconoscendo in lui l’impegno e le capacità per un serio progetto di rinnovamento. In totale buona fede – aggiunge Gueli – avevo sorvolato nel riferire, sia a Lumia che ad Emiliano, la mia questione personale, perché sono convinto che la verità alla fine renderà giustizia. Tuttavia per non alimentare possibili reazioni scomposte, per eccesso di responsabilità ho maturato l’idea di togliere il disturbo e di non partecipare ai lavori per la votazione del segretario del Partito Democratico, nel quale sono confluito, al pari di tanti altri ex democristiani, attratto dai valori insiti nel dna di un moderato impegnato in politica. E infine – conclude Gueli – non disconosco di essere stato nel passato vicino a Totò Cuffaro e all’Udc, ma quell’esperienza non può diventare una condanna eterna”.

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