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Lampedusa, intitolata al brigadiere Bonadonna la Stazione dei Carabinieri: presente il ministro Alfano

Si è tenuta stamani la cerimonia di intitolazione della caserma sede della Stazione Carabinieri di Lampedusa, alla presenza delle più alte cariche istituzionali civili, religiose e militari.

In particolare erano presenti all’evento il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, i vertici dell’Arma dei Carabinieri a partire dal Comandante Generale (Generale di Corpo d’Armata Tullio Del Sette), il Comandante dell’Interregionale “Culqualber” di Messina (Generale di Corpo d’Armata Silvio Ghiselli), il Comandante della Legione Sicilia (Generale di Brigata Riccardo Galletta), e – tra le autorità provinciali – il Prefetto di Agrigento (Dott. Nicola Diomede), il Questore di Agrigento (Dott. Mario Finocchiaro), il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Agrigento (Col. Mario Mettifogo), il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza (Col. Massimo Sobrà), il Sindaco del Comune di Lampedusa e Linosa (Sig.ra Giusi Nicolini), unitamente a rappresentanze del COBAR, dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo, nonché di alcuni familiari del militare a cui è stata dedicata la caserma.

Il presidio Arma dell’isola è stato intitolato al Brigadiere Francesco Bonadonna, nato a Linosa il 4 settembre 1917, decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare per la temerarietà e l’altissimo senso del dovere evidenziati durante un’operazione di servizio del 22 gennaio 1938 ad Orgosolo (Nuoro), quando prestava servizio nel grado di Carabiniere presso la locale Stazione Arma.

Lo schieramento di un reparto di formazione composto da militari appartenenti al Comando Provinciale Carabinieri di Agrigento e da trombettiere della Fanfara inquadrata nel 12° Battaglione Carabinieri “Sicilia” di Palermo ha conferito lustro e solennità alla cerimonia, ulteriormente impreziosita da alcuni significativi passaggi, quali la consegna della Bandiera nazionale al Comandante della Stazione Carabinieri di Lampedusa e la benedizione del vessillo da parte del Cappellano Militare dell’Arma dei Carabinieri.

A seguire, la madrina della cerimonia – Sig.ra Francesca Bonadonna, nipote del decorato – è stata invitata a scoprire una lapide commemorativa, riportante la motivazione della concessione dell’onorificenza al proprio avo: Gravemente minacciato, armata mano di rivoltella, da pericoloso pregiudicato al quale aveva imposto il fermo, lo affrontava coraggiosamente con altro compagno riuscendo, dopo violenta colluttazione a disarmare il ribelle, poscia ucciso dal compagno stesso nell’atto di usare acuminato coltello”.

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