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Cultura

L’artista agrigentina Rosalba Mangione al “Rito della Luce”

Un’opera dal valore strutturale e simbolico, che ricalca una visione ancestrale del creato e della vita. C’era anche l’artista di Agrigento Rosalba Mangione al Rito della Luce che si è celebrato a fine giugno ai piedi della “Piramide 38° Parallelo” a Motta d’Affermo.

Una tre giorni in cui ben trecento performer, tra pittori, danzatori, musicisti, cantori e attori, hanno contribuito a rendere magico un luogo già speciale di suo. Insieme a lei anche Ascanio Cuba di Milano, Roberto Collodoro (in arte Robico) di Gela, Pupi Fuschi di Palermo e Pierdonato Taccogna di Bari, vale a dire gli altri artisti che compongono la Tavola di Migliandolo, un cenacolo voluto e guidato dall’astigiano Claudio Mogliotti, al fine di contrastare il mecenatismo nel mondo dell’arte. Per loro cinque installazioni con la forma di gigantesche uova, che hanno decorato ciascuno secondo il proprio stile e la propria sensibilità. L’artista agrigentina, in abito rigorosamente bianco, così come tutti i partecipanti e memore della sua presenza ormai decennale nelle esposizioni continentali, dagli Stati Uniti alla Cina, con la sua opera e con la qualità dei colori spalmati sulla superficie (in modo da sfidare negli anni che verranno le naturali intemperie), ha voluto confermare la propria strutturale visione ancestrale del creato e della vita. La solenne manifestazione è stata voluta e organizzata da Antonio Presti, già noto in tutto il mondo per la sua tenace volontà di promuovere la bellezza dei luoghi, realizzando a Castel di Tusa “l’Art Hotel Atelier sul mare”, un albergo con stanze a tema artistico e promuovendo anche installazioni in esterno, che uniscono il fascino della bellezza estetica con la profondità della meditazione migliorativa del nostro essere interiore. Un’esperienza forte per Rosalba Mangione, ripagata anche questa volta dagli innumerevoli complimenti ricevuti dai partecipanti, che provenivano da diverse parti dell’Isola e non solo. “Sono felicissima – ha dichiarato l’artista agrigentina – di aver donato alla terra che mi ha dato i natali questa straordinaria opera di peso e valore strutturale e simbolico. Sono riconoscente al Mecenate Presti e grata a Claudio Mogliotti, che tenacemente mi ha voluta nella Tavola di Migliandolo”.

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