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Regioni ed Enti Locali

Lunghe file in discarica, Iseda: “torna a rischio la raccolta differenziata ad Agrigento”

discarica fila“Torna lo spettro di uno stop alla raccolta differenziata ad Agrigento a causa dei ritardi che si stanno accumulando nei tempi di conferimento presso la discarica di Siculiana”.

Lo afferma l’Iseda dopo le file lungo la statale che conduce all’impianto hanno superato ormai il chilometro con oltre 40 mezzi in fila, solo nel primo pomeriggio di oggi, in attesa di scaricare i rifiuti indifferenziati. La discarica infatti, raggiunge il limite giornaliero di rifiuti trattabili già intorno alle 11 del mattino e la conseguenza, è che tutti gli altri autocompattatori trovano i cancelli chiusi ma anziché tornare indietro, molti di essi rimangono a “tenere il posto” per l’indomani mattina all’alba quando l’impianto riapre i cancelli.

Domani, per Agrigento, sarà una giornata cruciale perchè si raccoglierà il secco non riciclabile che va appunto in discarica. Se gli operatori ecologici di Iseda e Sea non riusciranno a scaricare, non potranno tornare indietro vuoti e pronti per accogliere il risultato della giornata di raccolta di plastica e metalli che è prevista per venerdì e così via per i giorni a venire.

Questi ennesimi ritardi che si accumulano nel conferimento in discarica – spiega l’amministratore delegato di Iseda Giancarlo Alongi – portano i nostri mezzi e quelli della consociata Sea, a non potere più garantire i livelli ottimali di conferimento in discarica che fino ad oggi ci hanno permesso di effettuare una raccolta che rispetta il calendario che è stato dato ai cittadini. Nei giorni della Sagra del mandorlo – aggiunge Alongi – come si sa, avevamo messo a disposizione, senza costi aggiuntivi, una decina di autocompattatori in più per potere effettuare anche la pulizia delle discariche abusive che sono sorte sul territorio agrigentino. Rifiuti che erano poi stati trasbordati in 4 semirimorchi da 84 metri cubi ciascuno che hanno scaricato presso l’impianto di trasferenza della Seap a Lercara Friddi. Tutti sacrifici fatti dalle imprese, che rischiano di andare a vuoto se le istituzioni non interverranno. Quello che torniamo a chiedere con forza, è che le istituzioni si interessino del problema mettendoci nelle condizioni di avere la possibilità di conferire in discarica, com’è giusto che sia, in modo da non farci tornare indietro con i mezzi pieni di rifiuti e quindi di non potere effettuare la raccolta i giorni successivi”.