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Cronaca Regioni ed Enti Locali

Mafia nell’agrigentino, blitz “Montagna 2”: documentate estorsioni tentate e consumate

Carabinieri MontagnaSarebbero in tutto sette gli episodi di estorsioni, tentate e consumate, ai danni di sette aziende che avrebbero portato nella notte fra mercoledì e giovedì a far scattare le manette a presunti elementi di vertice di famiglie mafiose di “Cosa Nostra” agrigentina e del palermitano, che erano stati rimessi in libertà a febbraio dopo l’imponente operazione denominata in codice “Montagna”.

Il blitz, ordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, è scaturito da attività investigative effettuate nel periodo Febbraio/Maggio 2018, infliggendo così un ulteriore duro colpo agli attuali assetti di “Cosa nostra”.

La vasta operazione è scaturita da attività investigative svolte dai Carabinieri del Reparto Operativo di Agrigento ed ha permesso di acquisire ulteriori elementi di prova, corroborati anche dalle dichiarazioni rese dal nuovo collaboratore di Giustizia, il favarese Giuseppe Quaranta convintosi a dare il suo contributo proprio dopo essere stato arrestato nell’ambito dell’operazione denominata in codice “Montagna”.

Sarebbero quattro le tentate estorsioni (ad imprese di Agrigento, Mussomeli e Enna) e tre estorsioni consumate (ad imprese e ditte di Favara, Ganci e Mussomeli) ad avere fatto raggiungere il provvedimento restrittivo a: Antonino Vizzì, 63enne da Raffadali (AG), ritenuto reggente della famiglia di Raffadali; Vincenzo Pellitteri, 66enne da Chiusa Sclafani (PA), ritenuto reggente della famiglia di Chiusa Sclafani; Franco D’Ugo, 52enne da Palazzo Adriano (PA), ritenuto appartenente alla famiglia di Palazzo Adriano; Giovanni Gattuso, 62enne da Castronovo di Sicilia (PA), ritenuto reggente della famiglia di Castronovo di Sicilia; Vincenzo Cipolla, 56enne da San Biagio Platani (AG), ritenuto appartenente alla famiglia di San Biagio Platani; Raffaele La Rosa, 59 enne da San Biagio Platani (AG), ritenuto appartenente alla famiglia di San Biagio Platani; Raffaele Salvatore Fragapane, 40enne da Santa Elisabetta (AG), ritenuto appartenente alla famiglia di Santa Elisabetta; Luigi Pullara, 54enne da Favara (AG), ritenuto esponente di vertice della famiglia di Favara; Angelo Di Giovanni, 46enne da Favara (AG), ritenuto appartenente alla famiglia di Favara; Giuseppe Vella, 37enne da Favara (AG), ritenuto appartenente alla famiglia di Favara.

Ieri, intanto, si sono svolti gli interrogatori di garanzia davanti al gip che ha visto cinque dei dieci coinvolti avvalersi della facoltà di non rispondere.