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Regioni ed Enti Locali Salute

Malattie nefrologiche rare: l’Ospedale di Agrigento centro di riferimento siciliano

granata antonioE’ l’Unità operativa complessa di Nefrologia dell’Ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento a rappresentare il centro siciliano di eccellenza per la cura delle malattie renali.

E’ l’inserto Salute del quotidiano “Il Sole 24 Ore” del 26 febbraio a dare ampio risalto, in un articolo, alla professionalità e all’impegno dell’équipe medica e paramedica diretta dal professore Antonio Granata (in foto) che vede il reparto della struttura sanitaria di contrada consolida uno dei massimi centri all’avanguardia in tutta Italia. Un risultato di grande importanza che “si distingue – come si legge nel famoso quotidiano nazionale – sul piano regionale per qualità dell’ampia gamma di prestazioni offerte e per la più alta percentuale di mobilità attiva di pazienti“.

Sanità agrigentina dunque non sempre sinonimo di inefficienza, ma punto di riferimento dove effettuare biopsie renali, diagnostica ultrasonografica di alto livello compresi i mezzi di contrasto ecografici, confezionamento di accessi vascolari, angioplastiche ecoguidate delle fistole artero-venose, solo per citare alcune delle tecniche applicate a pazienti che arrivano ad Agrigento per sottoporsi a cure di alto livello.

Un successo coronato anche dal ridotto numero di pazienti dializzati presenti sul territorio provinciale che si traduce in un inevitabile risparmio sui costi sanitari regionali. 

Un centro, quello agrigentino di Nefrologia, che vanta altresì numerose collaborazioni con alcune delle più importanti strutture di ricerca d’Italia, essendo accreditato come “Scuola Nazionale avanzata Siumb di ultrasonologia”.

E se importanti successi sono stati ottenuti, lo si deve soprattutto alla grande opera di prevenzione della malattia renale cronica, svolta del professore Antonio Granata direttore della Società Italiana di Nefrologia (SIN) Sezione Campano-Sicilia, che colpisce in Sicilia circa 700.000 concittadini di ogni età ed estrazione sociale. La malattia renale cronica rappresenta infatti uno dei maggiori problemi sociali e sanitari: sebbene i pazienti in dialisi siano solo lo 0,08 per cento della popolazione italiana, ciascuno di essi raggiunge fino a 25 volte il valore della spesa sanitaria pro capite. Un dializzato costa infatti circa 50 mila euro l’anno esclusi i costi annessi, quali ad esempio il trasporto e i farmaci. Costi che sono stati sensibilmente ridotti soprattutto alla buona sanità.