Morte dell’operaio favarese, Buscemi (Cgil): “servono incisive politiche governative per contrastare l’emigrazione e la poca sicurezza nei luoghi di lavoro”
“Emigrazione e luoghi di lavoro poco sicuri: restano due pesanti piaghe alle quali le politiche governative non riescono a dare ancora adeguate soluzioni”.
Il segretario generale della Cgil di Agrigento, Alfonso Buscemi, rilancia due temi di grande rilevanza sociale all’indomani del lutto cittadino che la comunità di Favara ha riservato ad un proprio concittadino, deceduto mentre era impegnato a svolgere la sua attività a Pisa.
“La morte di Antonio Domante, alla cui famiglia va il sincero cordoglio della nostra Organizzazione – sottolinea Buscemi – pone l’accento su questioni importanti e delicate che non possono passare inosservate, non possono non attraversare e responsabilizzare i vari livelli istituzionali che operano sul territorio. Il destino di questo sfortunato operaio favarese è stato sacrificato sull’altare del lavoro: quello che non c’è, per il qualche è stato costretto a lasciare la sua terra, e quello inseguito e trovato, ma non pienamente garantito sul piano della sicurezza. Nel 2019 si continua, ahimè, a morire nei cantieri: operai che la mattina si alzano per portare il pane a casa e in alcuni casi tornano privi vita o alle prese con gravi infortuni. Non è più tollerabile. Servono azioni concrete ed efficaci – conclude Buscemi – per contrastare le inadempienze presenti nei controlli della sicurezza nei luoghi di lavoro e per creare concerete condizioni di occupazione e sviluppo, necessarie ad evitare che la nostra forza lavoro e i nostri giovani siano costretti per potere guardare al futuro con fiducia ad emigrare”.