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Nuovi guai per il testimone di giustizia Ignazio Cutrò: istituto bancario batte cassa

Si aggiunge di un nuovo capitolo la vicenda del testimone di giustizia Ignazio Cutrò che, dopo la revoca della protezione ai familiari, arriva ora l’atto di precetto della Banca Popolare Sant’Angelo che intima all’ex imprenditore di onorare un vecchio debito di circa 60 mila euro, oltre more ed interessi, entro e non oltre il 19 agosto prossimo.

Un debito che, nonostante provenisse dai numerosi debiti accumulati dall’impresa di Cutrò a seguito delle richieste estorsive subite, ora arriva l’atto di precetto dopo che nel 2013 il tribunale aveva emanato un decreto ingiuntivo di pagamento del debito in favore dell’istituto bancario.

Ma per come spiega lo stesso Cutrò : ”Grazie alla sensibilità dell’allora presidente della Banca, Nicolò Curella, il decreto ingiuntivo, alla luce del racconto delle mie vicende, era stato momentaneamente sospeso.
Quattro anni dopo, nel novembre del 2017 torna a rivivere il decreto ingiuntivo per mano dell’avvocato Corrado Candiano, con il quale oltretutto ho avuto un incontro mostrando la documentazione trasmessa al Ministero. Nulla di ciò li ha bloccati, oggi – afferma Cutrò – è arrivato l’atto di precetto, che precede di dieci giorni il pignoramento forzato”.

Una vicenda che preannuncia una dura lotta da parte dello stesso Cutrò: “Se non riesco a trovare un modo per incontrare e bloccare l’atto tramite il presidente della banca, il dott. Antonio Coppola, pagherò con la mia stessa vita, dandomi fuoco davanti ad una loro filiale che sceglierò a caso e senza comunicare a nessuno data e ora dell’eventuale gesto. Ormai -conclude Cutrò – non ho più nulla da perdere, la mafia mi ha tolto tutto”.

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