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Politica

ONDA sul tema dei contributi agli studenti universitari

“In quanto commissario giovanile regionale di Onda – inizia Riccardo Maiorca – non posso che raccogliere l’appello di parte dei giovani membri del Movimento che, rivolgendosi alle Istituzioni, nel rispetto di bandi e graduatorie, si pongono giusti interrogativi su qualcosa che non dovrebbe essere motivo di loro preoccupazione: alloggio e sostenibilità economica della propria carriera universitaria”.

“Faccio mio – continua – il primo di tanti punti di domanda che va rivolto direttamente agli uffici competenti, nel rispetto dei ruoli ma consapevoli di essere già parte di una società che deve tenere conto delle esigenze di tutti e che se dice di puntare sui giovani allora deve farlo concretamente. Con il nostro Presidente, l’On.Carmelo Pullara, stiamo ragionando su proposte e soluzioni, per un problema che pare essere passato inosservato.
Di seguito, quindi, lo sfogo di un membro di Onda che raccoglie – a sua volta – la voce di altri membri, uniti da più di qualche perplessità:
“Non è mai facile farsi portavoce di alcuni messaggi – inizia il giovane Davide Alletto – specie in un periodo delicato come questo, nonostante ciò qualcuno deve sottolineare o evidenziare alcune incoerenze nel mondo “università”. Partendo dal presupposto che ogni contributo o sussidio erogato agli studenti, non possa che portare un vantaggio, è lecito interrogarsi – in qualità di parte di questo sistema – sul motivo per cui il mio amico di infanzia, che all’età di diciannove anni si trasferì a Bologna per frequentare l’università, percepisca un contributo dalla Regione siciliana e non dall’ente competente al diritto allo studio in Emilia Romagna. E perché io, nel frattempo, studente dell’università degli studi di Palermo, sono in attesa di regolarizzazione del posto letto erogato dallo stesso ente? Se non assimilabili nella forma, è possibile assimilare questi ausili nella sostanza: un sostegno è un sostegno, continua il giovane. Nella controversa situazione in cui l’ente per il diritto allo studio non riesce a soddisfare le richieste dei benefici in loco, lo studente dinnanzi alle non poche difficoltà, si trova a dover fare a meno di qualcosa a cui avrebbe diritto, ossia un tetto sopra la testa, anzi un tetto non pericolante sopra la testa. Già nell’aprile dello scorso anno, l’ente regionale ERSU ha erogato diversi contributi a favore degli studenti siciliani, frequentanti atenei di altre regioni oltre a quelli erogati a vantaggio dei frequentanti negli atenei siciliani. Il tema torna attuale, a pochi giorni dalla pubblicazione del bando di concorso per il “Contributo di 500€ una tantum agli studenti siciliani fuorisede”, e ciò malgrado la situazione degli studenti in Sicilia sia rimasta pressocché inalterata. Come se non bastasse, l’ente per il diritto allo studio chiede che siano gli studenti risultati idonei al posto letto, a compartecipare alle spese mensilmente. C’è da chiedersi quindi perché la regione dà maggiore priorità ai fuorisede a discapito di coloro i quali hanno deciso di rimanere sull’isola? Ci dà tutta l’aria che l’ente per il diritto allo studio, l’assessore regionale all’istruzione e formazione professionale Roberto Lagalla e la Regione siciliana in primis, vogliano mettere il piede in due scarpe, ma entrambe rotte. Ci auguriamo, conclude il giovane studente universitario, che la nostra amata regione continui a sostenere i suoi figli lontani, ma parimenti non si dimentichi di chi le è rimasta accanto credendo in essa e in coloro i quali la governano, firmato un gruppo di studenti universitari un po’ perplessi.”

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