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Presunte tangenti per ottenere autorizzazioni: archiviate le accuse per l’imprenditore agrigentino Sergio Vella

La vicenda delle ipotizzate tangenti alla Regione Siciliana nel settore dei rifiuti si è giudizialmente chiusa con il decreto di archiviazione emesso dal medesimo Giudice per le Indagini Preliminari che aveva interdetto dalle attività di impresa l’imprenditore Sergio Vella di Agrigento.
Era stato accusato di avere corrotto -al fine di ottenere agevolazioni nel rilascio di autorizzazioni per la propria azienda che opera nel settore dei rifiuti- il funzionario del Dipartimento Rifiuti dell’Assessorato all’Energia della Regione Sicilia Marcello Asciutto ma, alla luce di una corretta rivisitazione con dei fatti, il Pubblico Ministero, condividendo le decisioni del Tribunale del Riesame che aveva annullato l’interdizione emessa dal Gip, ha ritenuto che la propria ipotesi accusatoria non era assistita da indizi di colpevolezza, stante che “non sono stati acquisiti (né potrebbero diversamente acquisirsi) elementi sufficienti per esercitare proficuamente l’azione penale”.
Il Gip ha accolto la richiesta della Pubblica Accusa rilevando l’inidoneità degli elementi acquisiti nel corso delle indagini a sostenere l’accusa in giudizio.
La magistratura requirente e giudicante, accertata l’assoluta innocenza di Sergio Vella rispetto alle iniziali ipotesi di reato, ha manifestato di aver diligentemente applicato la legge, chiudendo quindi in maniera tombale la vicenda che pur tuttavia ha arrecato disdoro alla reputazione dell’imprenditore agrigentino il quale, per tutelare l’immagine della propria azienda -pur non coinvolta dall’indagine- ed evitare problemi con la clientela, si era immediatamente dimesso dalla carica di amministratore.
Resta intatta quindi l’immagine di Sergio Vella, definito dall’opinione pubblica come “imprenditore coraggioso” quando questi salì agli onori della cronaca nel 2009 per avere denunciato una richiesta di tangente dell’allora sindaco di Lampedusa.

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