fbpx
Apertura Cronaca

“Sea Watch 3”, la capitana Rackete: “chiedo scusa ai finanzieri”

La capitana della nave Ong “Sea Watch 3” ha chiesto scusa ai finanzieri al momento dell’arresto dopo quanto accaduto durante le operazioni di attracco al porto di Lampedusa forzando e speronando una motovedetta della Guardia di Finanza.

Nonostante l’alt, la Sea Watch ha invece proceduto ed è entrata in contatto con la motovedetta dei finanzieri.

“Ho commesso un errore, ho compiuto una manovra azzardata”, avrebbe riferito la comandante della nave che, poco prima delle tre di notte è stata tratta in arresto in flagranza di reato per violazione dell’articolo 1100 del codice della navigazione: resistenza o violenza contro nave da guerra, che prevede una pena dai tre a 10 anni di reclusione. Al momento, pare non le sia stato contestato il reato di tentato naufragio, ipotizzato invece nella notte al termine degli accertamenti degli uomini della Guardia di Finanza.

Per quest’ultimi, la capitana non avrebbe fatto nulla per evitare la collisione: “siamo stati fortunati: poteva schiacciarci”.

Per il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio “le ragioni umanitarie non possono giustificare atti di inammissibile violenza nei confronti di chi in divisa lavora in mare per la sicurezza di tutti”.

Probabile che ora per la Sea Watch, in base al dl “Sicurezza bis”, scatteranno il sequestro amministrativo e una sanzione pecuniaria da 10mila euro che, in caso non venisse pagata nei termini, potrà arrivare fino a 50mila euro.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.