Dopo il dissequestro – da parte della Procura della Repubblica di Agrigento – della salma dell’operaio 62enne trovato carbonizzato all’interno di una vecchia abitazione disabitata di cortile Cabubbo a Favara, sono stati fissati i funerali.
Un tragico evento accidentale o qualcosa di diverso? E’ questo l’interrogativo che si cerca di chiarire dopo la morte dell’operaio 62enne di Favara trovato carbonizzato una una vecchia abitazione disabitata in Cortile Cabubbo nei pressi della Chiesa Madre del centro storico favarese.
Disposta l’autopsia sul corpo dell’operaio 62enne favarese trovato – mercoledì scorso – carbonizzato all’interno di una vecchia abitazione disabitata di Cortile Cabubbo a Favara.
In una vecchia abitazione abbandonata del centro storico di Favara, in cortile Cabubbo all’angolo tra via San Calogero e via Nino Bixio, i militari dell’Arma dei Carabinieri della locale Tenenza hanno trovato il cadavere bruciato di un uomo.
Un incendio, scoppiato fra i reparti di Medicina e Cardiologia dell’Ospedale “Fratelli Parlapiano” di Ribera, ha causato la morte di un 53enne di origine romena ma residente a Canicattì.
Si tratta probabilmente di un fatale incidente quello accaduto in un appartamento di via Mameli, ad Aragona. Un 53enne è stato infatti trovato carbonizzato nella notte dopo l’allarme lanciato al 112 da alcuni residenti che da una finestra avevano visto uscire del fumo nero.
Un cane legato per le zampe posteriori e, poi, dato alle fiamme. Una scena macabra che si sarebbe verificata a Santa Margherita Belice. Sarebbero stati i volontari dell’associazione “Oasi di Ohana” a trovare la carcassa carbonizzata dell’animale.