Al termine di una lunga udienza, è arrivata la pronuncia del tribunale del riesame di Agrigento i quali hanno predisposto il dissequestro del castello Colonna di Joppolo Giancaxio.
Verrà depositata istanza di dissequestro del castello “Colonna” di Joppolo Giancaxio. I difensori della famiglia Firetto che gestiscono la struttura chiederanno l’annullamento del provvedimento di sequestro disposta dal gip del Tribunale di Agrigento.
Anche le telecamere di “Voyager“, nota trasmissione in onda su Rai 2, hanno fatto visita all’incantevole Castello di Chiaramonte di Siculiana, “rocca inespugnabile” ideata dagli arabi e poi ricostruita da Federico Chiaramonte nel XIV secolo.
Il fantasma di Giselda, moglie del Signore e Castellano di Naro don Pietro Calvello (il quale buttò giù dalla torre il menestrello Beltrando, amante della moglie, e imprigionò Giselda sino a farla morire), torna alla ribalta.
Il Comune di Ribera porta a conoscenza della cittadinanza che è stato assunto l’impegno di spesa per i lavori di “Messa in sicurezza di emergenza della strada rurale comunale del Castello di Poggiodiana”.
“Giornalisti di Mediaset “LE IENE” hanno voluto conoscere l’impegno della nostra comunità a difendere la proprietà del Castello e l’uso pubblico praticato“.
Il palazzo medievale di Favara, più comunemente detto castello, costituisce un pregevolissimo manufatto architettonico dei secoli XIII e XIV, unico nel suo genere in Sicilia, al quale guardarono i Chiaromonte per costruire il loro palazzo Steri di Palermo, che ne riproduce perfettamente lo schema di impianto architettonico.
Sulle origini sveve del castello di Favara di Filippo Sciara Nel 1972, Giuseppe Spatrisano, pubblicava a Palermo la sua preziosa opera Lo Steri di Palermo e l’architettura siciliana del Trecento, ancora oggi considerata dagli studiosi la più valida analisi storico-architettonica del XIV secolo in Sicilia e punto di riferimento obbligato per chiunque intenda studiare
Platimiro Fiorenza forse è l’ultimo dei curaddari, ovvero di quegli artigiani del corallo i quali, specialmente nel trapanese, sono stati molto attivi e rinomati nei secoli precedenti.