Un anno e otto mesi di reclusione per un pediatra e otto mesi per una ginecologa. Sono le pene inflitte dalla giudice del Tribunale di Agrigento nei confronti dei presunti responsabili della morte di un neonato, che secondo l’accusa sarebbe avvenuta per una disattenzione e una mancata diagnosi precoce.
Chiesta, al termine della requisitoria del pm Calogero Montante, la condanna ad un anno e mezzo di reclusione per il dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale di Agrigento, Giuseppe Principato, e per il funzionario dello stesso ufficio, Gaspare Triassi, responsabile del servizio di manutenzione stradale.
Chiesta la condanna di tre sanitari dell’Ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento accusati di omicidio colposo dopo la morte di un neonato dovuta a una malformazione cardiaca causata da una patologia non diagnosticata in tempo.
Il gup del Tribunale di Agrigento nel pomeriggio di ieri ha emesso i verdetti dei tre tronconi processuali nati dall’inchiesta sui presunti falsi invalidi denominata “La carica delle 104”.
Condanne pesanti quelle inflitte oggi dai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento nell’ambito del processo sorto dopo la tragedia accaduta il 27 settembre 2014 alla riserva delle Maccalube di Aragona, dove morirono i fratelli Mulone, Carmelo e Laura di 9 e 7 anni.
A quasi otto anni dall’inizio delle indagini ecco la sentenza di primo grado per gli imputati coinvolti nell’operazione “Bazar”.
Una sanzione da quattrocento euro. E’ quanto dovranno sborsare quattro detenuti reclusi nella struttura penitenziaria “Petrusa” di Agrigento dopo una rissa scoppiata durante la cosiddetta “ora d’aria”.
Un presunto giro di droga fra Palma di Montechiaro e Licata sgominato nel 2012. Ora arrivano le prime sentenze di primo grado che si concludono con due condanne e tre assoluzioni.
Si chiude con tre condanne il processo di primo grado nei confronti di tre impiegati del Comune di Aragona accusati di assenteismo.
Niente birra in un bar e scatta l’aggressione. Il caso, finito nelle aule giudiziarie, ha visto infliggere pesanti condanne dopo l’aggressione a morsi, bastonate avvenuto in un bar di Licata dopo che il titolare aveva negato una birra ad un cliente visibilmente ubriaco.