Dopo l’ok al disegno di legge del governo regionale, sull’abolizione delle Province Regionali, il nodo da sciogliere ora è quello relativo alle competenze, al personale e alle funzioni di un organo che ancora stenta a decollare.
Addio Province, benvenuti Liberi Consorzi comunali e Città Metropolitane. Finalmente arriva l’ok dell’Ars al disegno di legge di riforma delle province siciliane. Il testo è stato approvato nella seduta di ieri con 36 voti a favore, 11 contrari e 6 astenuti.
Marcello Maisano, commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, è stato convocato, domani alle ore 11, dall’Assessore Regionale della Funzione pubblica e Autonomie locali on. Giovanni Pistorio (in foto).
A seguito della proclamazione dello sciopero regionale indetto da Cgil, Cisl, Uil per tutti i lavoratori delle ex province, contro i tagli della legge di stabilità nazionale e la mancata riforma dei Liberi Consorzi Comunali in Sicilia da parte
E’ in corso a Palermo, nella Sala Rossa dell’Assembla Regionale, l’audizione dei Commissari straordinari dei Liberi Consorzi comunali di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Palermo, Messina, Siracusa, Ragusa e Trapani, in merito alla situazione finanziaria dei medesimi enti da parte della Prima Commissione “Affari Istituzionali”
Un presidio, composto dalle RSU delle singole ex Province Regionali Siciliane e da tutte le Segreterie Provinciali e Regionali delle diverse organizzazioni Sindacali del comparto funzione pubblica, sarà presente domani 21 maggio alle ore 11, presso l’Assessorato agli Enti Locali della Regione Siciliana, dove i 9 Commissari Straordinari dei Liberi Consorzi Comunali
Dopo il fallimento all’Ars del disegno di legge di riforma delle ex Province, abbiamo voluto chiedere al Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, quale siano le intenzioni del governo regionale sul futuro dei dipendenti.
Risparmio o non risparmio questo è il problema. Se è più nobile per Crocetta lasciare nello sconforto più totale i dipendenti delle nove ex province siciliane o prendere coscienza del fallimentare disegno di legge, ammettere la sconfitta e cercare di porre rimedio alla “cronaca di un disastro annunciato”.
Nulla di fatto all’Ars chiamata oggi all’atteso voto di riforma delle province. Con l’approvazione di uno degli emendamenti dell’opposizione che abrogava l’art. 1, ovvero quello che creava i Liberi Consorzi, nei fatti è venuto meno tutto l’impianto su cui si basava la riforma sul riordino delle Province in Sicilia.