Convalidati dal gip del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, il fermo per cinque dei sette indagati nell’operazione antimafia denominata “Halycon” scattata mercoledì scorso ad opera dei Carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di Agrigento.
Sarebbe stato sotto controllo non sapendo di essere intercettato mentre avvisava i presunti affiliati della cosa di Licata.
Sputerebbe anche il nome dell’ex Sindaco di Licata Angelo Graci, insieme a quello del parlamentare regionale Carmelo Pullara, nell’inchiesta denominata “Halycon”. L’ex primo cittadino avrebbe infatti incontrato nell’aprile del 2017 – secondo quanto scritto dagli inquirenti nel provvedimento – Giacomo Casa, uno dei fermati
“Ancora una volta, amaramente, constato di correre il rischio di finire nel tritacarne mediatico, pur non essendo in alcun modo coinvolto in una vicenda di cui non conosco nemmeno i contorni”.
“L’inchiesta della DDA di Palermo che scoperchia l’ennesimo sistema di connivenze tra politica massoneria e pubblici uffici, pone ancora una volta l’accento sulla necessità che l’obbligo di dichiarazione all’appartenenza a logge massoniche già in atto per i parlamentari, vada esteso anche ai funzionari della Regione”.
Emergono i primi particolari dopo la brillante operazione antimafia denominata “Halycon” condotta questa mattina nei Comuni di Licata e Palermo dai Carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di Agrigento che hanno dato esecuzione al fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia.
Questa mattina, nei Comuni di Licata e Palermo, i Carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di Agrigento hanno dato esecuzione al fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di LAURIA Giovanni classe ‘40 inteso “il professore”, LAURIA Vito classe ‘70 (figlio di Giovanni), […]
Archiviata, con condanne per oltre 330 anni di carcere, la sentenza di primo grado del processo “Montagna”, scaturito dall’omonima operazione antimafia ed emessa lo scorso 25 luglio al Tribunale di Palermo, evidenzia, ancora una volta, come qualcosa sulla valutazione dei rischi a cui sono soggetti Ignazio Cutrò e i suoi familiari, non ha funzionato.
Dalle prime ore di questa mattina, i Carabinieri del ROS e del Comando provinciale di Agrigento stanno eseguendo un provvedimento di fermo, emesso dalla procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, nei confronti di 7 persone indagate per associazione mafiosa e concorso esterno in associazione mafiosa.
L’avvocato difensore dell’ex consigliere comunale Giuseppe Scozzari ha chiesto al Tribunale del Riesame l’annullamento dell’ordinanza cautelare dopo gli arresti domiciliari scattati con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.