“Apprendiamo che un gruppo di migranti, sbarcati nella notte a Porto Empedocle ed imbarcati su un autobus che li avrebbe dovuti portare a Trapani, ha aggredito l’autista del vettore, costringendolo a fermare il mezzo, per darsi poi alla fuga.
Nel pomeriggio dello scorso 22 novembre, la Polizia di Stato traeva in arresto un cittadino Tunisino che nelle ore precedenti, dopo essere stato sottoposto ad accertamenti sanitari presso il locala nosocomio, veniva condotto alla Caserma “Anghelone”, al fine della sua compiuta identificazione, mediante sottoposizione a rilievi fotosegnaletici e dattiloscopici, presso il
“Sono mesi che Fratelli d’Italia denuncia pubblicamente come i migranti costituiscano un ulteriore potenziale rischio per la salute pubblica, ed in particolare per le forze dell’ordine e gli operatori sanitari che con loro sono a stretto contatto”.
Dopo la riesumazione della salma disposta dalla Procura della Repubblica di Agrigento, è stata eseguita l’autopsia sul corpo del giovane migrante rimasto vittima, nella notte fra il 3 ed il 4 settembre, dopo essere stato travolto da un’auto lungo la statale 115 nei pressi del centro di accoglienza ex Villa Sikania di Siculiana.
Sono ancora in corso le ricerche del 30enne extracomunitario ricercato dopo che lunedì mattina avrebbe inferto alcuni fendenti con un coltello, al culmine di una lite, ad un 35enne anch’esso extracomunitario.
Avrebbe minacciato di gettarsi nel vuoto dopo avere raggiunto il tetto dell’edificio di una struttura di accoglienza del Villaggio Mosè. Protagonista un migrante ospite del centro che avrebbe protestato per voler andare via.
E’ accusato delle ipotesi di reato di omicidio stradale e fuga di conducente. Si tratta del 34enne di Realmonte che ha travolto e ucciso un giovane migrante fuggito dal centro di accoglienza ex Villa Sikania a Siculiana, ferendo altresì quattro agenti di Polizia.
Nel corso della notte, due migranti ospiti del centro di accoglienza “Villa Sikania” di Siculiana, nel tentativo di allontanarsi arbitrariamente, uscivano repentinamente dal cancello di ingresso e raggiungevano la strada statale 115 che costeggia la struttura.
“Notizie che non avremmo mai voluto leggere e commentare. L’incidente sulla Statale 115 costato la vita ad un migrante eritreo e il ferimento di tre poliziotti ci impone però una seria e attenta riflessione sulla questione sicurezza”.
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