All’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento è operativo da questa settimana, con le prime visite ed il servizio di guardia attiva, il progetto “parto con il sorriso” grazie al quale le future mamme agrigentine potranno dare alla luce il loro bambino senza dolori e sofferenze.
Pasqua è tempo di sorprese ed una di queste, davvero splendida, è in arrivo per le future mamme della provincia di Agrigento e dei territori limitrofi.
Non aspettava che nascere e così, prima di arrivare all’Ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento, il piccolo Bruno sarebbe nato in macchina.
Era sbarcata in avanzato stato di gravidanza sull’isola di Lampedusa, si tratta di una migrante.
“L’approvazione dell’atto aziendale da parte del governo Regionale, consente all’Asp di Agrigento di riorganizzare strutture e reparti, migliorando i servizi offerti senza aumentare i costi. Esprimo particolare soddisfazione per l’attenzione mostrata nei confronti delle patologie che colpiscono le donne, e per aver dato seguito
“Già dal 2017 gli Ospedali devono garantire tra i livelli essenziali di assistenza (LEA) il diritto delle donne ad avere un parto indolore mediante l’analgesia epidurale.”
Chiesto un risarcimento all’Asp di Agrigento di quasi 7 milioni e mezzo di euro. La vicenda riguarda un presunto ritardo nel disporre il parto cesareo che avrebbe provocato gravi danni al nascituro.
Un parto senza alcun dubbio “avventuroso” quello affrontato da una donna di Roccapalumba.
Nata in ambulanza. Si conclude con un lieto fine la “corsa” in Ospedale per una giovane mamma dell’agrigentino che, dopo aver avuto le contrazioni e avendo intuito che era il momento di partorire, ha chiesto l’intervento dell’ambulanza del 118 per il trasporto.
Si è tanto discusso nei mesi scorsi della chiusura del “punto nascite” dell’ospedale San Giacomo D’Altopasso di Licata, e proprio poche ore fa, avrebbe fatto comodo ad una 34enne di Palma di Montechiaro.