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Ugo Pagliai e Paola Gassman narrano il Ratto di Proserpina

Due grandi voci”antiche” si travestono da rapsodi di epica memoria e offrono un palcoscenico a dei e dee, tanto (troppo) simili agli umani. Gelosie, rimbrotti, vendette, innamoramenti e amore di madre: Il ratto di Proserpina è poemetto incompiuto di Claudiano, liberamente tradotto per questo spettacolo che ha come protagonisti Ugo Pagliai e Paola Gassman. Domani sera (15 settembre) alle 21 al Teatro della Panoramica dei templi (ex Case Pantalena di fronte Casa Sanfilippo) andrà in scena “Il ratto di Proserpina o l’inganno di Venere” che Luigi di Raimo ha adattato alla scena. La produzione è del Parco archeologico Valle dei Templi: ultimi ticket (15-10 euro) disponibili alle biglietterie della Valle dei Templi, alla biglietteria del teatro e sul sito www.coopculture.it .

Saranno i due grandi attori a dar voce ai testimoni del mito, alla passione di Plutone per la vergine Proserpina, al rapimento, alla disperazione della madre della fanciulla, la dea Cerere e alla sua disperata ricerca: ogni delusione era un campo di grano che si spegneva. Quando le viene rivelata la verità, Cerere è sopraffatta dalla disperazione, solo Giove riuscirà a offrirle un’alternativa: Proserpina vivrà sei mesi alla luce e sei mesi nel Tartaro dove ormai è la regina. Quando abiterà tra i morti, sulla terra verranno l’autunno e l’inverno; quando si unirà nuovamente alla madre, riporterà agli uomini la primavera e l’estate. “Sono dei attraversati da passioni umane, capaci di amore, astuzia, invidia, rabbia, disperazione, violenza e desiderio di vendetta. Assistiamo impotenti al rapimento di una bambina dal destino segnato in modo irreversibile, desiderata e voluta dal Signore dei morti e non possiamo che compiangere la povera Cerere, madre disperata, impegnata nella ricerca perenne della figlia perduta – interviene Daniele Salvo che cura la regia ed è in scena tra gli attori – Luigi di Raimo ha costruito un testo di grande nitore, dedicato a un mito antichissimo: canta il rapimento della bella Proserpina, dea della primavera e lo fa partendo da Virgilio, Ovidio e Claudiano, con esattezza filologica e passione storica”.

Ugo Pagliai e Paola Gassman non saranno soli sul palco. Al canto dei rapsodi si intrecciano gli interventi degli altri performer – Barbara Capucci, Melania Giglio, Selene Gandini – in un’alternanza continua di racconto e azione. Traendo ispirazione dal poemetto incompiuto di Claudiano, liberamente tradotto e riadattato, e unendo influenze dalle Metamorfosi e dai Fasti di Ovidio, Il ratto di Proserpina o l’inganno di Venere ripercorrendo il mito, annodando parole antiche e inserti moderni originali.

“Da tre anni l’associazione culturale Kairos, grazie al contributo del Parco Valle dei Templi, ha avuto l’opportunità di proporre spettacoli inediti, che traggono spunto da opere classiche – spiega Barbara Capucci, presidente di Kairos e ideatrice del progetto -. Lo spettacolo di quest’anno è un omaggio alla Sicilia: dalle sponde del lago di Pergusa dove avvenne il rapimento, seguiremo i protagonisti. Il mito è un patrimonio di conoscenza che ci mette in relazione con la nostra vera natura umana e per questo continuerà ad esercitare un fascino senza tempo”.

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