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Culture contro la paura: la danza dei giovani migranti commuove il pubblico della Valle. Intervista a Leonardo Guarnieri – VIDEO

La striscia di colore bianco disegnata sui volti ne esalta il colore della pelle. Gli sguardi intensi e profondi tradiscono l’emozione di trovarsi su un palcoscenico importante, con ospiti autorevoli in una serata magica per superare la paura, la disuguaglianza ed il razzismo.

Stiamo parlando dei ragazzi ospiti della Coop. Soc. S.P.R.A.R di Raffadali (coordinati da Gisella Mangione) che si sono esibiti con gli artisti di Casa del Musical di Agrigento (storyboard di Marco Savatteri e coreografie di Gabriel Glorioso) a corollario dello spettacolo “Culture contro la paura”, andato in scena alla Valle dei Templi lo scorso venerdì.

Dal Tempio di Giunone, infatti, Orchestra Multietnica di Arezzo con Dario Brunori, Paolo Benvegnù ed Amanda Sandrelli hanno lanciato un forte messaggio di fratellanza, contro la paura e l’indifferenza.

Dello spettacolo, intenso ed emotivo, che ha commosso gli spettatori ne abbiamo parlato con Leonardo Guarnieri, responsabile di CoopCulture, la cooperativa (che gestisce i servizi aggiuntivi della Valle) che ha organizzato l’evento.

Dalla Valle dei Templi un messaggio contro?
“Per CoopCulture è importante esaltare i valori dell’accoglienza e dell’integrazione. Ad Agrigento, recentemente, abbiamo realizzato un progetto dal titolo “L’accoglienza della cultura la cultura dell’accoglienza”. Nel progetto abbiamo illustrato alcuni reperti archeologici del museo Griffo di Agrigento a minori non accompagnati. Negli oggetti molti ragazzi hanno individuato elementi della loro cultura e tradizione.”

Con quale risultato?
“Abbiamo capito che abbiamo una stessa cultura di base che ci accomuna. Il Mediterraneo, infatti, un tempo era un grande lago che ci univa, mentre oggi è un grande mare che ci separa. Grazie al progetto i ragazzi hanno iniziato un dialogo che è proseguito nel tempo. Si è così innescato un ciclo virtuoso di unione e fratellanza con partite di calcetto, inviti a pranzo e momenti conviviali. È nata così una bella attenzione verso questi minori non accompagnati che hanno raccontato storie orribili di come sono arrivati in Italia.”

Torniamo allo spettacolo, come è nata l’idea di coinvolgere i minori?
“Abbiamo chiesto ai musicisti di Arezzo di realizzare un brano come momento di unione e di condivisione. I ragazzi di Casa del Musical, Marco Savatteri in questo è eccezionale, in mezza giornata hanno realizzato delle bellissime coreografie. Musica e danza per lanciare un messaggio: siamo tutti quanti dello stesso colore, quello umano.”

Pensate di riproporre il progetto?
“Si! Ripeteremo il programma accoglienza cultura. Con la riapertura delle scuole partirà un ciclo di incontri con studenti italiani e minori stranieri. Un progetto che pensiamo di estendere in tutta la Sicilia. Lo spettacolo di venerdì è stato un punto di partenza, o forse di mezzo, dove i minori non accompagnati sono diventati protagonisti dell’evento. Con questi ragazzi continueremo a camminare insieme”.

La voce di Leonardo Guarnieri diventa, man mano, sempre più decisa e risoluta. Per il responsabile agrigentino di CoopCuluture l’imperativo è: accogliamo e, soprattutto, integriamo: “Mentre in Italia c’è chi non accoglie, allontana navi e chiude i porti, noi di CoopCulture continuiamo a lavorare per accogliere ed l’integrare”.

Infine, anticipa: “Stiamo puntando le basi su un nuovo progetto per realizzare uno spettacolo in occasione del Mandorlo in Fiore. Dal Tempio della Concordia vogliamo lanciare un messaggio di pace e di fratellanza tra i popoli e sottolineare, inoltre, la grande umanità dei siciliani che hanno un peso sulle spalle enorme e non si tirano mai indietro”.

Luigi Mula

(Guarda il video)

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