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Politica

Sanità, Firetto replica al Commissario dell’Asp: “scelte incomprensibili”

“La nota stampa di oggi del Direttore dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, Dott. Zappia, appare del tutto incomprensibile”.

A parlare è il già Sindaco di Agrigento, Lillo Firetto che aggiunge: “Blocca una lodevole iniziativa all’Ospedale di Licata denominata “parto con il sorriso” e torna sul mancato rinnovo al Dott. Caramanno del ruolo di responsabile del dipartimento cardiovascolare. La Cardiologia di Agrigento è un punto di riferimento, non solo provinciale, nelle cure delle malattie cardiovascolari. Un reparto storicamente sottodimensionato rispetto alle altre cardiologie della Sicilia con pari volumi che ha lavorato in tutti questi anni con grande merito e che, per incapacità di questa amministrazione nel reclutare e trattenere specialisti cardiologi, rischia di essere smembrato per coprire le mancanze di figure specialistiche in altri nosocomi della provincia. Si chieda il Direttore Zappia il perchè negli ultimi anni molti specialisti cardiologi della nostra ASP hanno preferito andar via piuttosto che lavorare a Canicattì e Licata”.

“Il Dott. Caramanno – continua Firetto – ormai più di 20 anni fa ha avviato ex novo l’attività di emodinamica la quale nel tempo si è consolidata come una delle migliori della Sicilia sia in termini qualitativi che quantitativi. Dirige ormai da anni brillantemente il reparto di Cardiologia. Nonostante tali risultati si conferisce l’incarico di capo dipartimento ad un primario di altra Azienda con atti ancora non rintracciabili sul sito dell’ASP e con motivazioni che nulla hanno a che fare con le capacità professionali di Caramanno. Direttore, questa vicenda, come anche l’incomprensibile ipotesi di aprire il reparto di Malattie infettive a Ribera e non ad Agrigento, dimostra ancora una volta il drammatico distacco tra la sanità sulla carta e la sanità sul campo”.

L’ex Sindaco della città dei Templi parla poi del possibile reparto di malattie infettive da istituire nell’agrigentino: “Decentrare a Ribera un reparto di malattie infettive (che è cosa ben diversa da un reparto Covid) allontanandolo da tutte le specialità ed i servizi di supporto immediato di cui potrebbe fruire all’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento sarebbe immotivato e controproducente. Mi auguro che la tutela della salute pubblica prevalga su logiche del tutto distanti da questo unico primario interesse”.

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