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Agrigento, crollo in piazza Cavour: proprietari pronti alla messa in sicurezza dello stabile

Chiedono scusa agli agrigentini per i disagi arrecati e si dicono pronti, in tempi brevi, a mettere in sicurezza lo stabile per ripristinare la normalità.

Sono i proprietari del palazzo Liberty di piazza Cavour che intervengono così tramite il proprio legale mostrandosi disponibili a mettere in cantiere le opere necessarie dopo il crollo del cornicione.

“In attesa di essere autorizzati all’inizio dei lavori – scrivono i proprietari per tramite dell’avvocato Angelo Farruggia -, abbiamo già incaricato il tecnico, Salvatore Lombardo, che dovrà gestire le complesse opere di messa in sicurezza. Abbiamo anche individuato e incaricato le imprese specializzate che dovranno materialmente eseguire le opere. La Procura della Repubblica da suo canto, parallelamente agli accertamenti di natura giudiziaria, ha prioritariamente incaricato il consulente, l’ingegnere Luigi Palizzolo, di redigere un piano di messa in sicurezza, che dovrà poi essere recepito ed eseguito dal condominio. Il condominio, in piena sinergia con l’autorità giudiziaria, si è adoperato per ridurre al massimo i tempi di inizio delle opere di messa in sicurezza e a giorni, si ritiene entro questa settimana, il consulente del pm trasmetterà le linee operative, di modo che il condominio possa procedere con i lavori senza ulteriori indugi”.

“Fermi gli accertamenti dell’autorità giudiziaria sulle cause e le responsabilità del crollo, quanto accaduto resta comunque un incidente verificatosi nel corso di lavori già commissionati e in corso d’opera – aggiunge, per conto dei suoi assistiti, l’avvocato Farruggia – che ha colpito in primo luogo numerose famiglie, costrette a lasciare, con i frigoriferi ancora pieni, le proprie abitazioni con impossibilità di farvi ritorno. In momenti come questi, in cui si misura lo spirito solidaristico di una comunità, nel ribadire le nostre più sentite scuse per i disagi arrecati, vogliamo pensare che l’intera cittadinanza ci sia vicina”.

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