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Al Giardino della Kolymbethra inaugurato il nuovo percorso Ipogeo – FOTO E VIDEO

È stato inaugurato oggi, grazie all’importante sinergia di FAI – Fondo Ambiente Italiano e Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, il nuovo percorso ipogeo che collega il Giardino della Kolymbethra alla Porta V dell’antica cinta muraria di Agrigento.

Stamani, presenti all’evento il direttore del Giardino della Kolymbethra, Giuseppe Lo Pilato, il Vice Presidente Esecutivo del FAI, Marco Magnifico, il Direttore Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, Giuseppe Parello, il Capo Delegazione FAI di Agrigento, Giuseppe Taibi, il Prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, l’arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro e la soprintendente dei beni archeologici Gabriella Costantino.

L’apertura al pubblico degli Ipogei si inserisce in un progetto di valorizzazione volto a raccontarne la storia e il legame con l’antica città di Akragas (Agrigento), che ne restituisca il significato di grande e originale infrastruttura di servizio alla città, assolutamente all’avanguardia per l’epoca di fondazione, ovvero il V secolo a.C.

Il nuovo percorso – grazie ai valori culturali, archeologici, geologici, speleologici e ingegneristici che esprime – arricchisce la visita al Parco archeologico della Valle dei Templi e al Giardino della Kolymbethra, inserendosi a pieno titolo nel piano strategico del turismo “Italia paese per viaggiatori” avviato dal MiBACT nel 2017, che ridisegna la programmazione in materia di economia del turismo rimettendola al centro delle politiche nazionali.

Strutture cunicolari scavate dall’uomo in diverse epoche al di sotto dell’antico centro di Akragas e dello splendido paesaggio della valle, gli Ipogei di Agrigento sono stati realizzati nella stessa roccia utilizzata per i principali monumenti della città e per buona parte del centro storico: la calcarenite gialla pleistocenica. Le fonti storiche fanno risalire al 480 a.C. il periodo in cui iniziarono i lavori per la costruzione di queste strutture sotterranee, realizzate in parte per assolvere al fabbisogno di acqua, in parte per immagazzinare derrate alimentari, e altre ancora da utilizzare come vere e proprie cave di conci di calcarenite. Queste cavità vennero poi sfruttate in tempi più recenti come rifugi antiaereo durante le due guerre mondiali.

Il nuovo percorso ipogeo nel Giardino della Kolymbethra è una cavità molto interessante dal punto di vista archeologico, speleologico e naturalistico. Di facile percorribilità, si sviluppa nel sottosuolo per circa 185 metri e presenta tre ingressi: due all’interno della Kolymbethra – il primo nel vallone e il secondo in corrispondenza della biglietteria FAI – e uno nell’area del Parco Archeologico nella zona di “Porta V”.
Fra le peculiarità riscontrate nella galleria, la presenza lungo le pareti di nicchie scavate nella roccia per far posto alle lucerne a olio e di “pedalore” sulle pareti verticali del pozzo, atte a consentire la discesa e la risalita all’interno della cavità.

Accessibilità
Grazie ai lavori di messa in sicurezza dei punti di accesso e degli interni che lo hanno reso percorribile, si potranno ora effettuare visite guidate all’Ipogeo su prenotazione per gruppi di massimo 8 persone. Due accompagnatori – uno speleologo e una guida esperta – forniranno ai visitatori tutte le informazioni sulle precauzioni da prendere nel corso della visita e consegneranno i caschi di sicurezza muniti di lampada frontale, necessari per via della mancanza di illuminazione degli ambienti.

Percorsi di visita
Sono previsti due percorsi di visita: il primo, della durata di circa 120 minuti, può essere effettuato liberamente o con guida autorizzata e conduce dal Tempio di Giunone fino al Tempio dei Dioscuri; il secondo, di circa 40 minuti, guida i visitatori alla scoperta dell’antico agrumeto della Kolymbethra e dei suoi molteplici significati storici e culturali, rappresentati anche dagli Acquedotti ipogei Feaci del V secolo a.C.

(Guarda il video)

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