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Al via a Favara la terza edizione di “Farm Film Festival”: intervista al direttore artistico Marco Gallo

Marco Gallo“Datti una mossa!”, a Favara ci sono: “Persone e luoghi che stanno cambiando il mondo”.

È importante partire dalla traduzione letterale di: “Move! Do something: People and Places that are changing the world”, il titolo di “Farm Film Festival”, per parlare della manifestazione internazionale di cinema che partirà alla Farm Cultural Park di Favara, il prossimo giovedì 23 agosto.

Il festival, ideato dall’agrigentino Marco Gallo (in foto), vedrà 42 lavori d’autore, tra cortometraggi, documentari, corti di animazione e videoclip, sfidarsi per le 7 categorie che segneranno le serate nei Sette cortili di Farm Cultural Park. La direzione artistica della manifestazione è affidata al regista Marco Gallo mentre lo staff Farm Cultural Park è capitanato dal CEO di Farm Andrea Bartoli.

La terza edizione della manifestazione, presentata da Alessandro Cacciato, è rivolta alla produzione di cortometraggi capaci di raccontare, con linguaggi poco scontati, “storie di cambiamento” emozionanti e coinvolgenti.

Il Farm Film nelle sue prime due edizioni ha collezionato ben 850 film iscritti, di cui solo 80 hanno raggiunto la finale.
Abbiamo incontrato Marco Gallo per un’intervista esclusiva: il direttore artistico parla del festival e ci svela, anche, qualche curiosità.

-Cos’è “Move! Do something…”?
E’ un grande progetto Farm Cultural Park che, attraverso esibizioni, residenze per artisti, talk, laboratori e workshop, coinvolgerà e racconterà le Persone e i Luoghi che stanno cambiando il mondo. Nelle prime due edizioni del Festival sono arrivate più di 450 opere da 51 Paesi in tutto il mondo per ogni edizione. Il festival incita all’attivismo, alla voglia di diventare protagonisti di storie belle di sviluppo territoriale durevole e sostenibile anche attraverso la creazione di centri culturali indipendenti come,appunto, Farm Cultural Park.

-Parliamo di questa terza edizione?
Il festival è cresciuto molto, gli iscritti sono stati più di 100 rispetto alla passata edizione e questo significa che acquisisce sempre più importanza e popolarità nel cinema indipendente. Il Festival, inoltre, era uno dei punti del programma”Agrigento2020″ e questo mi rende orgoglioso, il lavoro svolto fin qui è buono ma può e deve crescere ancora molto.

-Quali sono le categorie?
Guarda, ti spiego velocemente. Ci sono 5 categorie: corti a tema libero, corti a tema, persone e luoghi che vogliono cambiare il mondo, video musicali, documentari e animazione.

-Sono previsti dei premi?
Si! Ci sarà un premio da 1000 euro “Farm Cultural Park” assegnato dallo staff FCP per il miglior cortometraggio ed un premio per ogni categoria. Tra i premi più importanti sicuramente c’è il riconoscimento “Miglior Film Farm Cultural Park” che viene stabilito dallo staff FCP e prevede, appunto, il premio in denaro, una targa commemorativa e la residenza nei Sette Cortili per una settimana da usufruire entro un anno. Ci saranno anche dei premi per miglior regia, sceneggiatura, fotografia, montaggio, attore e attrice e colonna sonora.

La giuria?
Ogni anno la giuria è presieduta da un team di esperti del settore. In passato abbiamo avuto organizzatori di Festival Internazionali, registi della Rai e due candidati ai Nastri D’Argento“.

-Qual’è l’obiettivo del festival?
L’obiettivo è non solo quello di sensibilizzare l’opinione comune su quelle persone e quei luoghi che stanno ripensando il nostro futuro, ma anche di promuovere comportamenti proattivi rispetto alla trasformazione della nostra società.

-Cosa significa per te Farm Film festival?
Riportare almeno una volta l’anno il cinema d’estate all’aperto, un piccolo Nuovo Cinema Paradiso dove la gente si rilassa, riflette sulle tematiche affrontate, osserva lavori che difficilmente troveremo al cinema e vive in questa atmosfera magica che si crea alla Farm.

Appuntamento, quindi, dal 23 al 26 agosto a Favara per “Move! Do something: People and Places that are changing the world”, un’occasione imperdibile per vivere, attraverso il cinema, “storie di cambiamento” emozionanti e coinvolgenti.

Luigi Mula

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