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Rubrica legis non est lex

Condannata la Regione Siciliana per il mancato ampliamento di un impianto di smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi e urbani

gigi rubinoLa società Green Ambiente gestisce un impianto di smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi e urbani per il quale aveva presentato nel 2011 una richiesta di ampliamento, depositando a corredo dell’istanza tutta la documentazione necessaria per l’accoglimento della stessa.

Con disposizione del dicembre 2011 l’allora Commissario Delegato per l’Emergenza Rifiuti adottava il programma per l’adeguamento delle discariche includendo l’ampliamento proposto dalla Green ambiente tra gli impianti destinati a soddisfare il fabbisogno di smaltimento di rifiuti urbani nel relativo comprensorio.

Con atto del marzo 2012 la Commissione Provinciale Territorio Ambiente competente per territorio esprimeva parere favorevole al proposto ampliamento della discarica in questione, significando che la nuova configurazione dell’impianto non modificava dal punto di vista emissivo quanto già autorizzato in precedenza per la discarica già esistente. Veniva all’uopo indetta un’apposita conferenza di servizi nell’ambito della quale tutti gli enti preposti (ATO, Soprintendenza, ASP, Dipartimento Acque e Rifiuti) esprimevano parere favorevole , sottolineando che l’intervento in argomento risultava coerente con il piano regionale dei rifiuti approvato dal Ministero dell’ambiente.

Nel gennaio 2013 la società Green Ambiente sollecitava infruttuosamente l’adozione del provvedimento finale; nel maggio 2013 l’ARPA Sicilia esprimeva il proprio parere favorevole alla realizzazione dell’ampliamento della discarica. Nelle more del procedimento è intervenuta la legge regionale n. 3/2013 che ha trasferito le competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale all’Assessorato regionale dei Servizi di Pubblica Utilità; con atto del luglio 2013 il Dipartimento Regionale dell’ambiente adottava il rapporto istruttorio favorevole al rilascio della valutazione di impatto ambientale. Ma nonostante l’acquisizione di tutti i pareri favorevoli da parte di tutti gli enti intervenuti nel procedimento l’Amministrazione Regionale si sottraeva all’obbligo di concludere il procedimento; cosicché la società Green Ambiente si determinava a proporre un ricorso giurisdizionale, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino (in foto) e Bice Pasqualone, per l’annullamento del silenzio inadempimento formatosi sulla richiesta di ampliamento, nonché per il risarcimento dei danni subiti per l’effetto del comportamento tenuto dall’Amministrazione Regionale, in violazione dei principi di normale diligenza, conseguenti all’irragionevole protrazione dei tempi di conclusione del procedimento.

Si è costituito in giudizio l’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, in persona dell’Assessore pro tempore, rappresentato e difeso dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo, per chiedere il rigetto del ricorso. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana in sede giurisdizionale, condividendo le tesi difensive degli avvocati Rubino e Pasqualone, accertata l’ìillegittimità del silenzio inadempimento formatosi sulla richiesta di ampliamento a suo tempo presentata dalla società ricorrente, ha accolto il ricorso, dichiarando l’obbligo di concludere il procedimento entro novanta giorni, con previsione della nomina di un commissario ad acta che intervenga in via sostitutiva nell’ipotesi di ulteriore inadempienza, e condannando l’Amministrazione regionale anche al pagamento delle spese giudiziali.

E’ veramente paradossale che la Regione Siciliana, con le discariche in via di saturazione, non riesca a definire un procedimento di ampliamento di una discarica già esistente a quasi cinque anni dalla presentazione della richiesta“, ha commentato l’Avvocato Girolamo Rubino, difensore della Green Ambiente nel giudizio proposto davanti ai giudici amministrativi; “a meno che non si ritenga che il trasferimento dei rifiuti all’estero sia la soluzione definitiva del problema“, ha concluso ironicamente l’Avvocato Rubino.

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