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Expo: la Sicilia ci riprova

Expo siciliaDiciamocelo chiaro, per la Sicilia l’Expo non è stato fino ad ora un gran successo; dopo il caos Bio Cluster, il flop del padiglione Mediterraneo e la chiusura, dello stand siculo, la Regione siciliana non demorde.

In “pentola” bollono infatti diversi progetti di qualificazione, sponsorizzazione e integrazione territoriale. In particolare sono due i progetti in cantiere, denominati “Sicilia Madre Terra” e “Vie del Gusto in Sicilia”. Due iniziative che coinvolgeranno città della Sicilia sia Orientale che Occidentale come Siracusa, Ragusa, Catania, Enna e Caltanissetta, Palermo, Trapani, Messina e Agrigento.
Punti di incontro per i territori e le imprese coinvolte saranno le città di Salemi, Cefalù, Menfi, Randazzo, Siracusa, Ragusa, Noto e Catania. Delle vere e proprie “vetrine”territoriali

il cui compito sarà l’organizzazione dell’offerta locale, la promozione della stessa per consumatori e mediatori, mediante “eventi culturali, artistici, promozionali e d’affari”, tramite cui verranno favoriti gli incontri tra operatori economici locali e stranieri nel campo turistico, agroalimentare e dell’innovazione tecnologica.
Martedì prossimo la presentazione ufficiale dei progetti (evento inserito nel catalogo nazionale “Expo e Territori”) avverrà a a Salemi (Tp).

Iniziative queste che arrivano in un momento in cui la Sicilia si trova economicamente in apnea e in cui i settori produttivi vivono un periodo di estrema criticità. E che sia la volta buona per usufruire di un così importante evento quale l’Expo, per riuscire a rimettere in moto l’economia dell’ormai arrugginita Trinacria? Ai posteri l’ardua sentenza.

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