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Editoriali

Fingere di essere liberi e felici – di Giuseppe Cattano

manette1Riceviamo e pubblichiamo la nota di Giuseppe Cattano:

“Il popolo agrigentino, a mio parere, risulta essere tra i più teatrali al mondo: non a caso uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi, Luigi Pirandello, trovò fonte di infinita ispirazione narrando i paradossi e le “sceneggiate” di questa popolazione che sembrerebbe (ovviamente una mera finzione..) addormentata e non riuscire a reagire rispetto alle più elementari forme di civiltà e di convivenza.
Spesso dalle nostre parti, appunto, si fingono tante cose; la finzione è divenuta una delle armi principali da utilizzare in maniera “seriale” per difendere il proprio quieto vivere e costruirsi una sorta di pax di comodo.
Una delle prime finzioni è quella di fingere di non aver capito, di non sapere, di non avere visto; da noi l’omertà (retaggio di mentalità mafiosa) è ancora molto radicata, si tende ancora oggi a volere spudoratamente negare l’evidenza di tante realtà negative. Un esempio eclatante è dato dal recente silenzio assordante,anche di parecchi organi di stampa, riguardo gli SCEMPI consumati in piena zona A nella valle dei Templi.
Poi si continua con le finte amicizie e le finte frequentazioni ; in questa nostra società misera e disastrata, all’interno della quale solo un manipolo di ricchi affaristi detta legge su di una massa di poveracci, si tende a dare all’amicizia, un significato esclusivamente commerciale e tornacontistico: io ho tanti amici, nel senso che posso sfruttare tanti canali affaristici poichè ,a mia volta, sono disponibile a qualsivoglia baratto.
Poi c’è la finzione dello stare bene e del mostrarsi felici : anche se ho problemi gravi, come singolo che come collettività, non voglio che si sappia in giro, meglio “fingersi acrobati che sentirsi dei nani” per cui tanta gente si sforza di mostrare quel sorriso artificiale dietro il quale si cela la disperazione più totale.
Ma ciò che ritengo più grave in assoluto è quando si finge di essere liberi ; ci sono troppe persone nella nostra realtà, che a parole affermano di essersi fatte da sole, di non dovere essere riconoscenti a nessuno ; sanno benissimo,invece, che stanno mentendo a se stesse. Sono perfettamente coscienti di dovere “tutto” al parente politico, allo zio faccendiere, al congiunto mafioso. Senza il loro supporto la loro vita professionale ed economica,specialmente dalle nostre parti,sarebbe stata impossibile ed è questa la ragione per cui parecchi di loro hanno optato per la vendita del bene supremo : la libertà.
Fanno finta di sonnecchiare, di non capire, di non vedere, e quando il “benefattore” li chiama a “rapporto” , battendo i tacchi, con un pò di vergogna e tanta rabbia non espressa si allineano e si dirigono nella direzione indicata da chi ormai decide in tutto e per tutto della loro vita.
E’ tutto tristemente chiaro e sarebbe un’ennesima finzione voler negare questa realtà; rimango fermamente convinto infatti che se l’agrigentino non si scrollerà mai dal groppone la logica dell’ “allineato e coperto”, mai questa nostra terra potrà vedere un serio riscatto. Rimarrà impantanata e inerme al servizio di pochi potenti, delle solite facce, delle solite e tanto deleterie “vecchie logiche” di potere”.

Giuseppe Cattano

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