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Husky uccisa a Raffadali, Cuffaro: “Chi ha visto o sentito qualcosa, parli”

La cagnetta Husky, barbaramente uccisa ieri in contrada Buagimi al confine tra i territori di Raffadali e Agrigento, ha destato parecchia commozione e ha fatto levare un coro unanime di indignazione e rabbia. Molti si interrogano sui motivi che abbiano spinto e armato la mano di una persona dal cuore così arido, tanto da prendersela con una cagnetta indifesa. Il sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro, si è fatto interprete dei sentimenti dei suoi concittadini e ha lanciato un appello: “Chiunque abbia visto o sentito qualcosa – afferma Cuffaro – lo riferisca, anche in forma anonima, così da poter sanzionare in maniera esemplare chi si è macchiato di un simile misfatto. Il gesto esecrabile non può avere giustificazioni, qualcuno pensa che la cagnetta stesse cercando del cibo e abbia spaventato animali da cortile e per questo sia stata punita. Voglio ricordare – ha aggiunto il sindaco – che chiunque subisca dei danni da parte di randagi può rivolgersi al comune e provvederemo noi, tramite alcune associazioni di volontariato, a risarcirlo; farsi giustizia da soli (e poi in questa maniera) non è consentito e non è tollerabile e lo sdegno che questo episodio ha provocato, ci induce a essere quanto mai risoluti. Abbiamo infatti già deciso di costituirci parte civile, in un eventuale processo, per tutelare l’immagine del nostro comune e della nostra comunità. Anche se – precisa Cuffaro – devo dire che non era un randagio ma si trattava di una cane di razza, appartenente sicuramente a qualcuno, e che non era mai stato visto in giro a Raffadali, non era microchippato, ed è stato rinvenuto nelle campagne al confine col territorio di Agrigento, ben lontano dal centro cittadino e dalla statale 118. Quello del randagismo è un tema molto dibattuto e anche la Regione lo ha attenzionato, ma a due anni dalla promessa di contributi per risolvere il problema, non abbiamo ancora visto nulla. Con le risorse interne, in questi anni, grazie alla collaborazione con l’Unione dei comuni abbiamo catturato diversi esemplari che dopo la sterilizzazione e la microchippatura sono stati reintrodotti nel loro territorio. Io stesso, a mio nome, ho in carico diverse decine di randagi, ma bisogna lavorare sul ricovero e sull’adozione. A tale proposito – conclude il sindaco di Raffadali – ricordo che a breve partirà la costruzione dell’ospedale veterinario con annessi rifugio sanitario e rifugio ricovero. L’opera che sorgerà nel comune di Raffadali è stata interamente finanziata dall’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali). Si tratta di una struttura avveniristica, unica in tutto il meridione, i cui lavori partiranno a breve e che sono stati rallentati dall’emergenza pandemica.

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