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Apertura Editoriali

Escono i “Babbaluci”: tutto pronto per l’avvio della campagna elettorale

Perchè le lumache escono dopo le piogge? Un interrogativo di non poco conto se teniamo in considerazione che le temperature miti ad Agrigento sembrano essere un vero “dilemma” per le piccole creature, costrette a rintanarsi in posti bui e umidi per poter sopravvivere.Ma quando arrivano le piogge, ecco che le lumache trovano il loro ambiente ideale per uscire ed andare a cercare cibo; escono dai fossati o dai quei luoghi umidi e posti al riparo da caldo e luce.

Ad Agrigento, dicevamo, accade però che le temperature miti rappresentino un vero problema per questi esseri; eppure che da qualche settimana iniziano a “vedersi” e “sentirsi” gruppi di lumache, “babbaluci” per intenderci che escono probabilmente alla ricerca di “cibo”, o semplicemente per farsi “vedere”. Sì, perché passata la pioggia invernale, ecco che si avvicina quella che è la più ghiotta occasione per i “babbaluci” di uscire e farsi vedere nella loro incantevole bellezza.

Quella dei “babbaluci” è ovviamente solo una metafora, una similitudine di ciò che sta per iniziare ad accadere ad Agrigento: il quadro di quello che ha visto, e purtroppo vede, ancora oggi la città “vittima” della politica, quella che non ha nulla a che vedere con l'”arte di governare”. Una situazione oramai incancrenita dalle poco comode “eredità” fallimentari che poco, purtroppo, hanno a che vedere con chi si è ritrovato a dover gestire “emergenze”.

Accade infatti che si apre la stagione politica, quella delle elezioni comunali. Consiglieri e aspiranti tali, pronti a contendersi un “posto” a Palazzo dei Giganti per “risollevare le sorti del nostro territorio“.

Parole che oramai per ognuno di noi “suonano” vecchie, ma la nostra esperienza giornalistica ci porta a fare una considerazione che è frutto di ciò che viviamo in queste settimane.

Fissata la data delle prossime elezioni, non manca che arrivino nella nostra mail redazionale “fiumi” di comunicati stampa di ogni parte politica per lamentare questo o quel problema: tutti pronti a dare una soluzione, come se “folgorati sulla via di Damasco” i politici di turno esprimono la loro ricetta risolutiva.

Politici “vecchi” e dell'”ultima ora” pronti ad intervenire su ogni tipo di problema. Esprimono soddisfazione, manifestano “impegni” futuri, si dichiarano pronti ad intervenire per risolvere problemi. Politici che inaugurano la loro campagna iniziando a farsi semplicemente “vedere” e “sentire”. Poco importa se in questi ultimi anni i comunicati e gli interventi degli stessi si possono contare sulle dita di una mano; oggi è un altro periodo, quello della campagna elettorale e quindi occorre intervenire, farsi sentire, proporre, parlare alla gente.

Se ad Agrigento, ad esempio, l’incuria o l’inciviltà è diventato un problema quasi sociale, poco importa se è il vandalismo la principale causa: la colpa è sempre degli altri, di chi ha governato o di chi si propone in contrapposizione alla propria ideologia (?).

Tutti pronti a una “nuova primavera” politica; se gli sforzi di qualcuno vengono continuamente osteggiati e vanificati per diverse appartenenze politiche o per il semplice gusto di dire: “iddru sì, e iu no?“; se ad Agrigento tutto ciò non ha contato, e non conta, per la classe politica che ci ha governato e che si ripropone (verginità riacquisita?) l’interrogativo da porre è: perché intervenire giorno dopo giorno su questioni che Agrigento e la sua provincia ha da sempre sofferto? Cosa è cambiato oggi rispetto a ieri? Perché uscire dal letargo proprio ora?

Una risposta che solo gli elettori potranno dare, quando con l’arma della “matita” potranno cercare di cambiare qualcosa… o almeno avere la speranza di cambiarla!!!

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