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Regioni ed Enti Locali

Inchiesta sull’attività del Distretto Socio-sanitario di Agrigento. Il Sindaco di Santa Elisabetta Mimmo Gueli e la Giunta: “Fiducia incondizionata nella magistratura”

“Con incredulità e profondo disappunto veniamo a conoscenza della nota stampa del Presidente del Consiglio del Comune di Santa Elisabetta. Spiace leggere esternazioni come quelle del Presidente del Consiglio comunale anzi, del candidato sindaco Liborio Gaziano, che usando la carta intestata dell’Ente per avviare la sua campagna elettorale, annuncia la proposta di un Consiglio comunale straordinario – da convocarsi, addirittura, in forma di urgenza – per fare “chiarezza”, lasciando intendere che un “terremoto giudiziario”, che ha scosso mezza Sicilia, abbia avuto ripercussioni a Santa Elisabetta”.
Lo scrive in una nota il Sindaco di Santa Elisabetta, Mimmo Gueli, che aggiunge: “La chiarezza è un obiettivo che ogni amministratore, prima ancora che ogni politico, deve perseguire nell’interesse dei cittadini che gli hanno dato fiducia. A monte, però, serve l’onestà intellettuale.
E, pertanto, tocca a noi spiegare che questa procedura di appalto, con 6 diversi lotti di aggiudicazione, riferita a tutti comuni, è stata espletata dal Distretto D1 in capo al Comune di Agrigento e che il nostro ufficio, al pari degli altri, ha semplicemente completato l’Iter di affidamento alla ditta aggiudicataria già individuata, come evidenziato negli atti in possesso dell’autorità giudiziaria dal 24 maggio 2022.
Nessun rilievo viene mosso alla nostra amministrazione.
Chiarito questo, siamo più che pronti a partecipare al Consiglio comunale urgente preannunciato dal candidato Liborio Gaziano, che anche all’epoca dei fatti ricopriva la carica di Presidente del consiglio, invitandolo, tuttavia, a saper distinguere tra l’agone politico e il suo ruolo di garanzia e, soprattutto, spronandolo a non lasciarsi travolgere dall’impeto per le prossime elezioni amministrative e dalla errata convinzione che da questa vicenda potrà ricavare un profitto elettorale.
In questa fase della vicenda, “l’indifferibile ed irrinunciabile dialettica politica” potrebbe unicamente svolgersi su argomenti giornalistici. Quale chiarezza e quale verità dovrebbero, quindi, emergere ad esito di un dibattito in consiglio comunale se non l’amara constatazione di essere “parte offesa” come comunità che viene richiamata, in modo fuorviante, nell’ambito di notizie di stampa gravi ed allarmanti.
Nessun’altra verità può essere rivelata se non quella che la magistratura, per la quale esprimiamo incondizionata fiducia, ha già svelato in questi giorni dopo lunghe e articolate indagini.
La legalità e il rispetto delle regole hanno sempre contraddistinto questa amministrazione, ed è una scelta che abbiamo pagato con le minacce e gli atti intimidatori, affrontati sempre con coraggio ed a viso aperto”.

 

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