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Istat: “nell’anno della Pandemia la povertà assoluta cresce – sarebbe un dramma sbloccare i licenziamenti

Istat: nell’anno della Pandemia la povertà assoluta cresce – sarebbe un dramma sbloccare i licenziamenti. La nostra provincia piange una situazione pregressa di grande crisi.Ad affermarlo Gero Acquisto della Uil Agrigento che aggiunge: “Nel 2020 la povertà assoluta raggiunge il livello più elevato: il fenomeno riguarda più di due milioni di famiglie (7,7%). Le rivelazioni Istat sulla crescita della povertà assoluta nel nostro Paese sono drammatiche. In Italia nel 2020, anche causa pandemia, torna ad aumentare la povertà assoluta che tocca poco più di due milioni di famiglie (7,7% del totale da 6,4% del 2019) e oltre 5,6 milioni di individui (9,4% dal 7,7% dell’anno precedente). Lo evidenzia l’Istat spiegando come dopo il miglioramento del 2019, nell’anno della pandemia la povertà assoluta cresce raggiungendo il livello più elevato dal 2005, quando è iniziata questa rilevazione. Per quanto riguarda la povertà relativa, le famiglie sotto la soglia sono poco più di 2,6 milioni (10,1%, da 11,4% del 2019). Nel 2020 l’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (9,4%, da 8,6%), ma si registra una forte crescita nel Nord del Paese dove la povertà familiare sale al 7,6% dal 5,8% del 2019”.

Il Segretario Generale della Uil agrigentina, Gero Acquisto ritiene allarmanti i dati Istat sulla crescita della povertà assoluta nel nostro Paese e in particolare nella nostra provincia.

“Bisogna intervenire con immediatezza evitando lo sblocco dei licenziamenti per evitare che intere categorie restino indietro e investire nel sistema sociale dando risposte concrete alle famiglie. A farne le spese anche e soprattutto i giovani, maggiormente colpiti da questa crisi. Occorre eliminare le diseguaglianze – continua Acquisto- cercando di rivedere gli strumenti come Reddito di cittadinanza e reddito di Emergenza, che hanno dato una mano non indifferente alle famiglie in sofferenza, ma che mancano di risolutività se guardati in una logica più ampia , quella delle politiche attive del lavoro. L’esigenza impellente è quella di collegare i sussidi concessi a politiche volte a trovare occupazione . Tutto ciò a favore del benessere dei cittadini in difficoltà e dell’Economia che paradossalmente in alcuni settori rischia di non avere personale qualificato. Carenze e paradossi che io stesso –continua Acquisto- ho evidenziato nella nostra città nel settore della ristorazione e del Turismo”.

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