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Regioni ed Enti Locali

Lettera aperta a Musumeci: “Ci aiuti a salvare l’archivio storico comunale “Leonardo Sciascia” di Ribera”

“In occasione del previsto arrivo a Ribera, la “città delle arance”, in occasione delle celebrazioni del bicentenario della nascita dello statista Francesco Crispi, di origini riberesi, ho posto alla cortese attenzione del Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci un problema che, finora senza successo, purtroppo, ho posto ai suoi assessori (Vittorio Sgarbi prima e Sebastiano Tusa poi)”.

Lo afferma il giornalista Totò Castelli, che aggiunge:

“Si tratta delle condizioni disastrose in cui versa da diversi anni il glorioso archivio storico comunale “Leonardo Sciascia”, che, tra l’altro custodisce importanti documenti che risalgono proprio al periodo in cui è vissuta a Ribera la famiglia di Tommaso Crispi, padre dell’illustre concittadino Francesco Crispi oggi festeggiato in città con diverse iniziative”.

“L’archivio comunale riberese, allocato da tempo in tre siti diversi e, come avviene nel plesso Imbornone, con preziosi documenti (atti amministrativi, progetti, pratiche di ogni genere di interesse generale) lasciati in mezzo alla polvere, alle acque piovane all’umidità, non è in grado di assicurare ai cittadini e agli studiosi di poter visionare o avere copie di grandissima parte dei documenti custoditi, molti dei quali risalgono proprio al periodo “crispino”. .
Ho voluto, pertanto, segnalare anche all’illustre rappresentante del governo regionale questa condizione di assoluto degrado di uno dei luoghi più importanti per la custodia della “memoria” amministrativa e storica della “città delle arance””.

“Questo nella speranza che, grazie all’autorevole interessamento del Presidente, la sede dell’archivio storico comunale possa diventare…. “bellissima” e fruibile all’utenza come in passato e consentire ai cittadini in cerca di documenti vari, che rischiano di andare dispersi e distrutti, di poterli ritrovare agevolmente e agli studiosi che vogliono approfondire i propri studi anche sul periodo storico in cui è vissuto Francesco Crispi di poterli visionare e utilizzare per le loro ricerche”, conclude Castelli.

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