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Regioni ed Enti Locali

Nuovo danneggiamento alla coop “Livatino Libera Terra”, Brandara: “La solidarietà non basta più”

“La solidarietà non basta più. Oggi siamo ovviamente vicini alla Coop “Livatino Libera Terra” ma credo che le parole non bastino davvero più. Anzi, credo siano divenute davvero inutili. E’ possibile pensare che, ciclicamente, quella che è oggi l’unica realtà creata sui terreni confiscati alla mafia, possa rimanere ostaggio dei violenti? Certo, anche in precedenza non è mancata la vicinanza delle istituzioni, non sono mancate le parole e non sono mancati i fatti. Eppure? Siamo ancora qui, a raccontare di un nuovo danneggiamento che ha distrutto tanto lavoro fatto. Ci si sente impotenti davanti a tutto ciò. E’ chiaro, lampante, che questa è una battaglia da combattere con l’impegno di tutti: enti pubblici, apparati dello Stato e soprattutto cittadini. Non lasciamo che siano i violenti, gli ingiusti, i mafiosi a vincere”.

Lo dichiara in una nota il sindaco di Naro Maria Grazia Brandara.

“Piena ed incondizionata Solidarietà alla cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra” di Naro che da undici anni con sacrifici e liberi da condizionamenti che pure sono stati tentati gestisce alcune centinaia di ettari strappati alle famiglie mafiose della zona in contrada Gibbesi e Virgilio. Sequestri e confische concretizzatisi grazie alla “Legge Rognoni – La Torre” e all’acume e caparbietà investigativa del Giudice Rosario Livatino ucciso da quella stessa mafia andata a nozze con la stidda il 21 settembre 1990”. Lo scrive l’Associazione “Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino”.

“In questi giorni ancora una volta i terreni condotti dalla cooperativa guidata da Giovanni Lo Iacono assieme ai soci e lavoratori devono fare i conti con l’arroganza mafiosa: un vasto appezzamento di oltre 30 ettari coltivato a grano in contrada Gibbesi è stato incendiato. Sulla natura dolosa ci sono pochi o nessun dubbio: i focolai sono partiti da punti diversi ed addirittura anche da porzioni di terreni loro assegnati divisi da ampie strade asfaltate. Si tratta dell’ultimo episodio dei continui danneggiamenti che tra il 2019 ed oggi che hanno fatto registrare un’allarmante escalation. L’attività della cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra” dà fastidio. Dà ancor più fastidio il messaggio di Legalità ed affermazione dei valori anche di Giustizia sociale. L’affermazione sul territorio dello Stato non piace ai mafiosi ed ai delinquenti anche quelli sulla carta estromessi dal possesso ed uso dei terreni confiscati ai criminali parassiti che sfruttano la povertà, l’ignoranza e la paura. A questo punto ci rivolgiamo ancora una volta al Prefetto di Agrigento, Filippo Romano; al Procuratore della Repubblica facente funzioni, Salvatore Vella; al Questore, Emanuele Ricifari; a tutte le forze dell’ordine ma anche al Presidente della Repubblica, al Capo del Governo e al Ministro dell’Interno affinché con atti concreti si adoperino per affermare lo Stato di Diritto e la Legalità assieme alla Democrazia e alla Libertà dei Cittadini onesti. A questo punto l’associazione “Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino” chiede che da subito e per il futuro sia attivato lungo i terreni di contrada Gibbesi e Virgilio gestiti dalla cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra” da maggio all’avvenuta trebbiatura un sistema di vigilanza tramite torrette affidate al Corpo Forestale i cui preposti possano segnalare in maniera tempestiva ed utile principi di incendio ai campi di cereali e limitare i danni. Questa soluzione servirebbe a dare un concreto segnale della presenza dello Stato e del possesso esclusivo da parte delle Istituzioni dei terreni sottratti alla mafia e alla criminalità”.

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