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Offshore Ibleo: l’Eni rinuncia al progetto. Ambientalisti in festa

trivellazioniL’Offshore Ibleo “non s’ha da fare” e non si farà.

Sospiro di sollievo tirato non soltanto dagli ambientalisti ma da tutti gli amanti dello splendido mare di Licata. Il progetto dell’Eni, aveva previsto di cambiare totalmente il paesaggio incontaminato del litorale licatese, “proponendo” delle molto meno suggestive piattaforme installate al largo al fine di ricercare gas e petrolio.

La rinuncia alla realizzazione del progetto da parte dell’Eni è suonata come una dolce melodia alle orecchie degli attivisti che dichiarano:

Eni ha presentato, nel corso di un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico, una proposta per la ridefinizione del protocollo di Gela che prevede la rinuncia alla realizzazione del progetto “Offshore ibleo”. Eni dunque annuncia di non avere più interesse a sfruttare i campi Argo e Cassiopea nel Canale di Sicilia e, conseguente, a installare la piattaforma Prezioso K, orientando invece la propria attività verso la realizzazione di pozzi di estrazione sulla terraferma. Giustifica tale scelta con il ritardo accumulato nella realizzazione dell’opera, ritardo dovuto ai ricorsi amministrativi che, come noto, sono stati presentati grazie alle mobilitazioni e alle proteste che hanno interessato i territori coinvolti dal progetto e la comunità di Licata in modo particolare”.

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