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Cronaca Regioni ed Enti Locali

Operazione antimafia “Montagna”: droga per le necessità economiche delle “famiglie”

Proventi dalla droga destinati a fronteggiare le esigenze delle presunte famiglie mafiose appartenenti a Cosa Nostra in caso di familiari arrestati e in carcere.

Emergerebbe anche questo aspetto dopo il blitz antimafia ordinato nella notte di ieri dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, disarticolando i vertici di due mandamenti e di sedici famiglie di “Cosa Nostra” agrigentina.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento hanno infatti eseguito cinquantasette ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti dei vertici dei mandamenti e delle famiglie mafiose di “Cosa Nostra” agrigentina. L’imponente blitz, ordinato nella notte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo con il nome in codice “Operazione Montagna”, è stato eseguito da 400 militari, supportati da elicotteri, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Sicilia e da unità cinofile. L’operazione ha di fatto disarticolato i mandamenti di Santa Elisabetta e Sciacca, nonchè sedici famiglie mafiose della provincia.

Fra le pagine dell’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, emerge fra gli indagati il ruolo di un favarese che avrebbe avuto il compito di reperire la droga, fra cocaina, hashish e marijuana, “rappresentati dai seguenti fornitori: esponenti della famiglia mafiosa di Comiso, esponenti della criminalità organizzata calabrese ed esponenti della famiglia mafiosa di San Cataldo“. Sarebbe stato lo stesso poi a gestire la successiva distribuzione fra i sodali che si sarebbero occupati della distribuzione finale.