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Salute: tre giorni di screening cardiovascolare gratuito ad Agrigento

Cuore_Cardiologia_sGli agrigentini hanno un cuore grande, questo è notorio, ma è importante effettuare dei controlli periodici al fine di prevenire eventuali problemi cardiovascolari.

Anche quest’anno, ad occuparsi del cuore dei cittadini, ci pensano gli “angeli” dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento guidata dal Dr. Giuseppe Caramanno supportato nel suo lavoro da validissimi e giovani professionisti, quali il Dr. Giovanni Vaccaro, il Dr. Milazzo (in foto), giusto per citarne alcuni.

Da domani fino al 9 ottobre, in piazza Cavour, i suddetti professionisti in appositi stand, attenderanno tutti coloro i quali vogliano effettuare uno screening cardiovascolare, il tutto avverrà gratuitamente.

Attraverso questa campagna educazionale – ha dichiarato il direttore del convegno dott. Giuseppe Caramanno – si intendono identificare nel singolo individuo la presenza di quei fattori di rischio che sono essi stessi causa delle malattie cardiovascolari; basti pensare che la loro eliminazione in una determinata popolazione determinerebbe una riduzione dell’80% della mortalità. Si ricorda inoltre che la prevenzione cardiovascolare sul singolo individuo rappresenta l’ultima tappa di un processo che dovrebbe coinvolgere i governi nazionali che a loro volta dovrebbero intervenire attraverso politiche nazionali tali da fare adottare ai singoli individui stili di vita corretti quali l‘attività fisica, l’astensione dal fumo, una dieta ipocalorica, controllo della pressione arteriosa.
Sarebbe un grande risultato –ha concluso Caramanno – se si riuscisse a fare cambiare stili di vita scorretti anche a poche persone, perché ciò significherebbe sicuramente un aumento della sopravvivenza degli stessi”.

A supportare questa iniziativa anche la casa farmaceutica Bayer, che ha, per l’occasione, donato al Comune, due defibrillatori che verranno posti in punti strategici della città. Non resta che accorrere numerosi partendo sempre dal presupposto che “prevenire è meglio che curare”.

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