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Sea Watch, nuova archiviazione per Carola Rackete: “ha agito nell’adempimento del dovere di salvataggio”

“Ha agito nell’adempimento del dovere di salvataggio previsto dal diritto nazionale e internazionale del mare”. Il Gip del Tribunale di Agrigento ha disposto una nuova archiviazione per Carola Rackete, già comandante della nave “Sea Watch” dopo che, lo scorso aprile, era stata definitivamente prosciolta dall’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e violenza a nave da guerra a seguito del presunto speronamento della motovedetta della Guardia di Finanza avvenuto a fine giugno del 2019, giorno dell’arresto.

La vicenda, ora archiviata, riguardava l’ingresso – senza autorizzazione – nelle acque territoriali italiane della nave che stazionava in acque internazionali davanti Lampedusa. Nonostante l’ordine della Guardia di Finanza di allontanarsi, la nave decise di entrare in acque territoriali.

Una decisione che costò alla comandante l’accusa di rifiuto di obbedienza a nave da guerra a cui si era aggiunta quella di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina poiché accusata di avere fatto entrare in Italia 53 clandestini.

“Ha agito – evidenzia il Gip – nell’adempimento del dovere perché non si poteva considerare luogo sicuro il porto di Tripoli”. Il giudice cita un rapporto dell’Alto commissario per le Nazioni unite che ha sottolineato “che migliaia di richiedenti asilo, rifugiati e migranti in Libia versano in condizione di detenzione arbitraria e sono sottoposti a torture”. Quanto all’averli condotti in Italia, nonostante il divieto, il gip aggiunge: “La condotta risulta scriminata dalla causa di giustificazione”.

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