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Regioni ed Enti Locali

Sicilia, secondo il rapporto Medu Oxfam Italia criticità nei Centri di Accoglienza Straordinaria

accoglienzaQuante volte si parla di accoglienza senza averne realmente contezza? Negli ultimi anni l’emergenza migranti è rimasta tale non riuscendo ad assumere i caratteri di sistematicità.

L’associazione Medu, partner di Oxfam Italia, ha di recente pubblicato un rapporto in cui denuncia l’inadeguatezza dei quattordici Centri di Accoglienza Straordinaria della provincia di Ragusa. Tra le criticità rilevate: l’isolamento, la mancanza di riscaldamento, l’improvvisazione degli operatori addetti all’accoglienza e i ritardi dell’assistenza sanitaria. Queste strutture accolgono, ad oggi, il 72% dei migranti diventando, di fatto, il sistema portante dell’accoglienza tout court. Parliamo di persone che hanno intrapreso un viaggio estenuante, che scappano dai paesi di origine in cui patiscono fame e violenze e che, spesso, nel corso del viaggio si trovano a subire nuove violazioni dei propri diritti.

Per quanti non lo sapessero, i Centri di Accoglienza Straordinaria (Cas) sono stati istituiti, nel 2014, dal Ministero dell’Interno. Tali strutture servono a fronteggiare il numero, in crescente aumento, di migranti giunti nel nostro Paese e che non trovano spazio nei centri di accoglienza del Sistema nazionale di Protezione di Richiedenti Asilo (Sprar) gestito dagli enti locali.

Nonostante il loro carattere provvisorio, e il fatto che avrebbero dovuto cessare il loro lavoro nello stesso anno di creazione, i Cas oggi ospitano la maggior parte dei migranti inseriti nel circuito di accoglienza nazionale. Una stima effettuata nell’ottobre del 2005 ha stimato che il 72% dei migranti sono ospiti nei Cas. Solo il 21% è ospitato nella rete Sprar ed il 7% nei Centri di accoglienza governativi (Cara).

I fondi stanziati per l’accoglienza hanno visto, negli ultimi anni, il moltiplicarsi di: imprese private, cooperative, associazioni che hanno messo a disposizione posti letto in strutture, spesso improvvisate e non del tutto idonee, accedendo al contributo pubblico di circa 30-35 euro al giorno. Secondo il su citato rapporto “Asilo precario” dell’associazione Medu (Medici per i Diritti Umani), nella sola Sicilia, che ospita circa il 12% dei migranti accolti a livello nazionale nel novembre 2015 erano presenti 105 Cas, 16 dei quali sono stati studiati da Medu.

Dati che sottolineano un abuso di tale strumento, pensato come temporaneo, sul quale a volte soffia una certa politica per denunciare ruberie e sprechi a scapito degli stessi utenti accolti che vengono spesso malvisti dai cittadini residente che subiscono la crisi economica, scontano alti tassi di disoccupazione e cercano disperatamente di ottenere, magari, dei prestiti senza busta paga (dettagli su http://www.spaziomutui.com/prestiti-senza-busta-paga.htm).

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