Nei giorni scorsi a Licata, la Polizia di Stato ha deferito in stato di libertà un uomo ritenuto responsabile di reati in materia di armi.
Nel corso di una attività di Polizia rivolta alla prevenzione e repressione dei reati, personale del Commissariato di P.S. di Licata, in servizio di volante, nel transitare lungo una centrale strada del centro cittadino, intimava l’alt al conducente un ciclomotore, con a bordo due giovani.
Circa 70 reperti archeologici oltre al ritrovamento di 12 armi da fuoco e 26 armi bianche con 1800 munizioni detenute senza alcuna autorizzazione.
Armi nascoste fra la casa di campagna, quella del centro urbano ed un magazzino. In tutto ritrovati tre fucili, otto pistole e circa 600 cartucce.
Nelle giornate scorse a Sciacca, la Polizia di Stato, su segnalazione di due cittadini, ha rinvenuto due armi da sparo.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile – Sezione Radiomobile della Compagnia di Agrigento hanno denunciato un uomo di 48 anni, agrigentino, per possesso e detenzione abusiva di armi.
I Carabinieri della Sezione operativa del Norm della Compagnia di Licata, hanno arrestato un licatese classe 1974, poiché trovato in possesso di un piccolo arsenale, comprendente alcune pistole con matricola punzonata.
In data odierna la Polizia di Stato, a conclusione di minuziose indagini di polizia giudiziaria, deferiva a piede libero all’A.G. di Agrigento per il reato di detenzione abusiva di armi da sparo, già destinatario della misura di prevenzione dell’Avviso Orale del Signor Questore di Agrigento.
Condanna a sette anni e quattro mesi di reclusione per il boss Antonio Massimino, finito nei guai insieme al nipote Gerlando dopo essere stati sorpresi a occultare una sacca nera davanti una casa di campagna contenente un vero e proprio arsenale.
Un video in cui si vedrebbe il 51enne Antonio Massimino insieme al nipote 26enne Gerlando occultare una sacca nera dinanzi la sua abitazione.