Dissesto idrogeologico in diverse aree della città di Naro, sopralluogo congiunto questa mattina con la Protezione civile provinciale e regionale e gli uffici comunali per tracciare un quadro delle priorità e valutare interventi che mirino a salvaguardare l’incolumità pubblica.
Le tristi vicende di questi giorni rilanciano la necessità di intervenire sul riassetto idrogeologico della Sicilia.
Un regio decreto del 1930 già includeva il rione Barca di Raffadali, nell’Agrigentino, tra quelli da mettere in sicurezza.
Ventisei anni di attesa e chissà quanto tempo sarebbe ancora trascorso, a Sant’Angelo Muxaro nell’Agrigentino, se la struttura contro il dissesto idrogeologico, guidata dal governatore Nello Musumeci, non avesse programmato la messa in sicurezza del versante meridionale del paese.
Sarà un raggruppamento temporaneo di imprese, che fa capo allo Studio Colleselli & Partners di Padova, a progettare l’intervento che dopo quindici anni dovrà restituire solidità a quel tratto della strada comunale di Palma di Montechiaro, nell’Agrigentino, che è letteralmente sprofondato.
“Ancora una volta il Presidente Musumeci ha risposto all’appello della Città di Porto Empedocle, uno dei paesi gravemente soggetti ed interessati dal rischio idrogeologico”.
In arrivo altri settanta milioni di euro per la messa in sicurezza del territorio in Sicilia. Lo ha deciso il governo regionale che ha rimodulato le risorse del “Patto per il Sud – Fondo di sviluppo e coesione”, destinandole a 19 opere in centri abitati per prevenire fenomeni franosi.
Undici milioni di euro per la progettazione esecutiva di importanti opere contro il dissesto idrogeologico in Sicilia.
Sono ben 2 milioni e 311mila euro i fondi destinati al Comune di Agrigento per i lavori di consolidamento del sottosuolo del centro abitato della città dei Templi.