Un SMS che avvisava il titolare di una carta di credito del blocco di quest’ultima per “operazioni sospette”. Un messaggio arrivato sul telefono cellulare di una giovane 18enne cui è seguita una telefonata da un sedicente operatore delle Poste che informava di effettuare alcune operazioni per lo sblocco.
Negli ultimi giorni sono state molte le segnalazioni giunte da tutta Italia alla Polizia di Stato circa un volantino, affisso sulle facciate di alcune abitazioni e condomini, intestato al Dipartimento della pubblica sicurezza. Nello stesso si intima ai cittadini di far rientro presso i luoghi di usale residenza.
Effettua un bonifico di 2500 euro quale acconto per l’acquisto di un’auto sportiva vista su un sito di annunci di vendite. Contattato il venditore e concordato il prezzo di 18.900 euro, effettuato il bonifico di acconto, pochi giorni dopo ne sarebbe seguito un altro da ben 10 mila euro.
Un pensionato di 68enne di Canicattì sarebbe stato truffato dopo aver versato in anticipo la somma di 3.600 euro ad una agenzia di viaggi per una crociera sul Nilo. Un viaggio atteso e sperato quello che avrebbe dovuto fare il pensionato che, però, sarebbe stato più volte spostato.
Avrebbe messo in vendita su un sito online un oggetto usato ma, invece di trarne profitto, è rimasto truffato. Vittima un 40enne di Licata che non ha potuto fare altro che formalizzare una denuncia ai polizotti del locale Commissariato di Polizia.
Avrebbe visto su un social network la pubblicità – apparentemente della società Eni – per l’acquisto di azioni a prezzo vantaggioso. Così un avvocato 67enne, interessato a quella che sarebbe dovuta essere una offerta, avrebbe fornito i dati della sua carta di credito da dove sarebbero stati prelevati 215 euro.
Arredi per il bagno, piastrelle e altro materiale per un ammontare di circa 3 mila euro. Ritirata la merce il giorno successivo, il compratore avrebbe pagato con un assegno.
Avrebbe “abboccato” dopo aver letto un annuncio di vendita di due auto da parte di una azienda milanese. Un’offerta ricevuta tramite WhatsApp sul proprio cellulare che ha indotto la povera vittima a contattarlo per concordare l’acquisto di una Nissan Qashqai e una Fiat Panda.
Un bonifico da 15.500 euro versato per l’acquisto di un furgone. Il mezzo, però, ad Agrigento non è mai arrivato. Una presunta truffa messa in atto a danno di una giovane donna 23enne di origini ucraine e domiciliata ad Agrigento.
Un bonifico di 16 mila euro effettuato su un Iban diverso rispetto a quello sul quale, in passato, aveva già effettuato diversi bonifici per saldare le fatture del suo fornitore.