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Una nave madre traina piccoli barchini verso le coste siciliane: in arresto sei scafisti – VIDEOINTERVISTA

Un’operazione compiuta con successo, nonostante la difficoltà di operare in alto mare: ecco il bilancio di quanto accaduto nei giorni scorsi, con Guardia di Finanza e Marina Militare che hanno inseguito fino a 20 miglia dalle acque tunisine un peschereccio sospetto.

A bordo sei egiziani, arrestati una volta approdati a Lampedusa: “Un’operazione compiuta da tutte le forze che hanno collaborato – dichiara il procuratore Luigi Patronaggio in conferenza stampa – Difficile ma significativa”.

Guarda l’intervista a Luigi Patronaggio

L’arresto dei sei scafisti ha permesso di fare luce su una delle modalità più collaudate, ma in passato difficilmente provabili, da chi organizza le traversate dei migranti: arrivare con una nave madre fin quasi lungo le coste di Lampedusa e della Sicilia. Tale imbarcazione porta al traino un piccolo barchino, in cui a bordo ci sono i migranti: una volta giunti vicini la meta, la nave madre sgancia il barchino ed inverte la rotta, facendo perdere le tracce. L’imbarcazione più piccola invece arriva a destinazione.

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Questa volta però la nave madre sospetta è stata intercettata al termine di un difficile inseguimento, conclusosi per l’appunto a poche miglia dalla Tunisia. Adesso si prova a ricostruire la dinamica dei fatti al fine di rintracciare importanti elementi investigativi ed arrivare, in tal modo, a comprendere meglio ciò che sta dietro l’organizzazione delle traversate dall’Africa.

Molto probabilmente, secondo quanto dichiarato da Patronaggio che in conferenza stampa ha fatto riferimento a rapporti dell’intelligence, la nave in questione è partita dalla Libia. A bordo del barchino sganciato dalla nave madre, vi erano 68 migranti: tutti sono stati soccorso dalla Guardia Costiera e portati in salvo a Lampedusa.

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