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Editoriali Politica

Amministrative Agrigento: venghino signori venghino. Giochi e intrighi di potere

mani_sulla_cittàCarta vince, carta perde. Sul gioco delle tre carte e sui vari giochi possibili non vi sono informazioni storiche di rilievo, ogni Paese ha sviluppato i suoi, ma ad Agrigento, il sapore della prossima campagna per le elezioni amministrative sta diventando un vero e proprio divertimento.

Tre carte: la prima, rappresentata dal consenso popolare; la seconda dai vari schieramenti politici; la terza dai giochi di potere. Carta vincente è per tutti quella rappresentata dal consenso popolare. Un consenso non facile da intercettare soprattutto per una città che è stata vessata negli ultimi venti anni da una “mala gestio” politica che l’ha ridotta ad essere fra le ultime città d’Italia.
In un quadro politico che si dovrebbe delineare in vista delle prossime elezioni amministrative, non si vede ancora quella chiarezza che i cittadini si aspettano. Il caso delle primarie della grande coalizione di Agrigento 2020 ha infatti mandato in “tilt” tutti i piani e le strategie di un sistema politico locale che, ancora una volta, presenta delle falle che di certo nuocciono gravemente alla città.

La preannunciata vittoria del patron dell’Akragas Silvio Alessi e le polemiche interne al Pd agrigentino ha così aperto una nuova pagina. Se dal vertice regionale di ieri (28 marzo ndr) sembrerebbe essere uscito dal cilindro il nominativo dell’On. Angelo Capodicasa quale possibile candidato, sentito dalla nostra redazione, il parlamentare nazionale ha riferito come “al di là dei nominativi, la posizione del partito emersa ieri in occasione del vertice regionale, ha stabilito di andare avanti con la coalizione di Agrigento 2020”. “Chiederemo ad Alessi – continua Capodicasa – di conoscere le sue intenzioni per un’intesa di gruppo che superi gli ostacoli e trovi una convergenza su un nominativo di alto profilo”.
Non conferma, ma non smentisce dunque Capodicasa, annunciando implicitamente il fallimento delle primarie agrigentine. Ma l’opinione pubblica come potrà percepire la “farsa” delle primarie? Se i cittadini hanno democraticamente scelto quale candidato di coalizione il patron dell’Akragas, seppur tra imbarazzi e polemiche, come si potrà chiedere a quest’ultimo di fare un passo indietro, annunciando un nuovo candidato scelto dai vertici della coalizione? Se il Pd era alla ricerca di un alto profilo, perché consentire la candidatura di Silvio Alessi alle primarie? Quesiti che mettono in forte discussione la credibilità di un partito senza guida e allo sbando più totale.
Un Silvio Alessi lasciato solo, fra deputati, esponenti di spicco di partito e anche qualche sostenitore, pronto a “scaricarlo” per passare alla mossa successiva.

Una situazione congeniale al temibile Calogero Firetto, che dalla “spaccatura” interna al Partito Democratico sperava, e spera, in un sostegno, anche indiretto, che quasi sicuramente lo porterà ad avere strada libera per una facile elezione. Firetto infatti sembrerebbe avere il sostegno politico dell’On. Roberto Di Mauro (ex Mpa) e del Ncd del ministro agrigentino Angelino Alfano. A quest’ultimi si aggiungerebbe anche l’ex europarlamentare Salvatore Iacolino che proprio insieme il deputato regionale Di Mauro starebbero predisponendo una lista a sostegno della candidatura del sindaco di Porto Empedocle.

Fatto, quest’ultimo, che metterebbe in confusione Forza Italia ad Agrigento. Se da un lato vi sarebbe la posizione del deputato nazionale Riccardo Gallo, che con il Patto per il Territorio avrebbe sostenuto la candidatura di Silvio Alessi, al di là delle dichiarazioni; dall’altro lato lo scandalo degli accordi con il Pd, avrebbe visto il coordinatore regionale del partito di Silvio Berlusconi e vari deputati, fra tutti l’europarlamentare Salvo Pogliese, sposare la tesi di Salvatore Iacolino, contrari alle strategie politiche dell’On. Gallo.

Intrighi e misteri che vedrebbero coinvolti altri movimenti. Secondo ultime indiscrezioni, le recenti evoluzioni politiche, hanno infatti messo in dubbio la candidatura del leghista Marco Marcolin, pronto a ritirarsi dalla competizione per sostenere un altro esponente vicino alle sue posizioni. Un agrigentino, il cui nominativo resta “top secret” ma sul quale già molti vociferano. Un ex assessore comunale al quale non dispiacerebbe un eventuale accordo per gettarsi nella mischia dei leoni. Accordo che potrebbe già esserci oggi, in occasione di un incontro a Licata per l’inaugurazione di un circolo del movimento “Noi con Salvini” alla presenza del coordinatore regionale, l’On. Angelo Attaguile.

Dal gioco delle tre carte sembra dunque non essere uscita la carta vincente, ma ancora c’è tempo e ne vedremo delle belle.

Francescochristian Schembri
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