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Sigaretta elettronica: continua a impazzare il dibattito

sigaretta-elettronica1Un tema che è tornato prepotentemente in auge nelle ultime settimane dopo un periodo di standby. La sigaretta elettronica ha dominato la scena in passato per tanti anni salvo poi cadere parzialmente nel dimenticatoio.

Da qualche tempo il dibattito intorno a questo strumento ha nuovamente preso quota grazie ad una serie di eventi di attualità che l’hanno riportata sulle prime pagine dei giornali. Più nello specifico le novità che hanno riguardato la sigaretta elettronica vertono intorno alla scelta del governo italiano di tassare i liquidi senza nicotina e le componenti quali glicole e glicerina.

A questo va aggiunta la questione relativa al divieto di vendita online delle stesse ricariche; in Italia sono molti i siti che nel tempo sono diventati punto di riferimento per il settore, come ad esempio Vaper Style. Ovviamente queste realtà sono ora sul piede di guerra in quanto la nuova normativa va a interferire enormemente sul loro operato.

Lo stop alla vendita online è stato giustificato come la risposta più efficace alla mancanza di controlli amministrativi frontalieri. Infatti erano molti i consumatori che acquistavano i falconi di ricariche direttamente sul web attraverso siti di aziende estere andando, in questo modo, a evadere l’imposta prevista. Acquistando modeste quantità di ricariche infatti le spedizioni avvenivano via corriere; e si evitava di essere sottoposti a controlli fiscali presso la dogana.

Le stesse sigarette elettroniche in base al nuovo regolamento potranno essere vendute esclusivamente nelle rivenditorie autorizzate e nelle tabaccherie. Ovviamente è stata prevista una fase transitoria che durerà fino al 31 marzo 2018, data a partire dalla quale l’Agenzia delle Entrate emanerà un regolamento per fissare i requisiti per il rilascio delle licenze di vendite. In sostanza in questo periodo finestra non si andrà ad imporre alcuna chiusura per gli attuali punti vendita di e-cigarettes.
Un giro di vite netto dietro al quale, inutile nascondersi, in molti hanno visto un tentativo di andare a colpire volutamente un settore che ad oggi in Italia è in grado di dare lavoro a 40mila persone per un totale di 2500 negozi diffusi sul territorio.

Ma a far tornare di attualità il tema sigarette elettroniche sono stati anche altri capitoli dell’annoso dibattito relativo agli effetti della sigaretta elettronica: la comunità scientifica prosegue nella sua divisione tra chi sostiene che il prodotto in questione sia un toccasana per smettere di fumare la sigaretta tradizionale e che non abbia alcun effetto sulla salute; e nuovi studi scientifici che invece evidenziano come, a lungo andare, anche il fumo della sigaretta elettronica possa essere deleterio. Soprattutto in riferimento ad alcune patologie del cavo orale.
Una battaglia dietro alla quale si nascondono anche interesse economici non certo di poco conto; e che con ogni probabilità continuerà a tenere banco anche nei prossimi mesi.

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