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Agrigento, viadotto Morandi: l’assessore regionale Tusa apre all’ipotesi abbattimento

La spesa prevista per la sua ristrutturazione si aggirerebbe sui 30 milioni di euro. Anche sulla base di tale constatazione ma soprattutto sulla evidente invasività dell’opera che deturpa il paesaggio della Valle sia visivamente sia direttamente incidendo con i suoi piloni su aree archeologiche ricche di testimonianze della città antica, si pone il quesito se non sia meglio abbattere del tutto il viadotto“.

Lo afferma l’assessore regionale ai Beni culturali Sebastiano Tusa che interviene così dopo il triste episodio di Genova che “ha scosso le coscienze di gran parte degli italiani di fronte all’impossibilità di accettare che, in un paese tecnologicamente avanzato, si muoia per l’incuria e la disorganizzazione di vasti settori dell’apparato statale e privato che non riescono ad effettuare normali controlli e ordinaria quanto necessaria manutenzione“.

L’assessore regionale ha voluto ricordare inoltre la frana di Agrigento avvenuta nel luglio del 1966 che “cambiò il volto della città dei templi innescando una serie infinita di battaglie politiche e giudiziarie. In tale contesto rivive anche la memoria delle polemiche che insorsero quando nel 1970 venne costruito il viadotto che collega la città con il quartiere di Villa Seta su progetto del medesimo ingegnere Riccardo Morandi. Opera ritenuta utile per collegare gli sfollati della frana alla città, ma offensiva del paesaggio e dell’integrità di una corretta visione e godimento della città antica con la sua splendida collina dei templi. Da allora molti, seppur taluni in malafede, definirono l’opera un “abuso di Stato” ben più grave ed invasivo delle decine di abusi edilizi privati perpetrati nella valle“.

E’ fuor di dubbio – continua Tusa – che la sua rimozione darebbe respiro visivo ed una più esaustiva e bella visione della Valle da più punti di osservazione. E’ evidente che si tratta di una scelta non facile che deve prendere in considerazione anche il benessere dei cittadini evitando disagi nella circolazione tra le varie parti della città e nel collegamento con Porto Empedocle. Sono certo però che di valide soluzioni alternative se ne potranno trovare anche a costi minori, con il vantaggio indiscutibile di ridare decoro paesaggistico ad uno dei luoghi più belli ed evocativi del Mediterraneo“.

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