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Agrigento, salvare la “Porta di Mare”: Legambiente con Franco Fasulo

Fasulo su Facebook denuncia che “…al bellissimo cantone realizzato con blocchi di pietra grigio avorio manca la parte sommitale e al piede dello stesso c’è una preoccupante mancanza di conci; ciò ha indotto la RFI ad approntare una rete di protezione per la salvaguardia della vicinissima linea ferrata e a tutela del traffico ferroviario. Il più recente muretto sommitale della Porta è già collassato in più punti e folti arbusti minano la muratura in conci di calcarenite… Il crollo è iniziato…la necessità di salvare la Porta di Mare, preziosa testimonianza della nostra Storia Patria, è diventata indifferibile”.

Legambiente in occasione dell’attività di concertazione effettuata per la redazione del Piano della Mobilità Urbana Sostenibile (PUMS), propose l’idea di recuperare e di valorizzare questa preesistenza architettonica medievale attraverso un progetto che la rendesse nuovamente “fruibile” restituendole la funzione di ”porta” di accesso alla parte alta della città per chi proviene dalla via Dante. L’idea è quella di collegare l’area di sosta “spontanea” a fondo sterrato sottostante la via Dante – che potrebbe diventare parcheggio infrastrutturato – la via Dante stessa, la fermata del Treno Urbano/Tram all’uscita della galleria dell’Annunziata (nel PUMS: Fermata Porta di Mare) e la via Pietro Nenni, attraversando la Porta, liberata dalla terra, e il giardino terrazzato Mendolia, realizzato sul bastione della Porta. Nel PUMS si chiama “risalita V6”.

“Sarebbe un’importante “sfida” per l’ingegneria e l’architettura contemporanea che, se messa a bando con un concorso di progettazione a due gradi, potrebbe ottenere ampia risonanza mediatica e le migliori soluzioni progettuali disponibili”.

“Preliminarmente ed immediatamente, però, occorre metter in sicurezza il bastione, puntellando le mura e il cantonale in pietra color avorio. Contemporaneamente è necessario intercettare le risorse economiche per poter realizzare queste opere. L’amministrazione comunale di Agrigento non può lasciare in abbandono questo luogo ma anzi deve renderlo uno dei luoghi esemplificativi della rinascita della città in occasione dell’anniversario della sua fondazione, dei 2600 anni di storia di Agrigento”.

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