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Agrigento, due rinvii a giudizio per tentata estorsione

tribunaleEstorsione e tentata estorsione. Sarebbero questi i reati contestati ad un’avvocatessa di Agrigento e alla sorella, protagoniste, secondo l’accusa, di presunte minacce di gravi ritorsioni nei confronti di clienti qualora non avessero pagato una ulteriore somma di denaro, oltre all’onorario pattuito e già liquidato.

La notizia è riportata sul quotidiano “Giornale di Sicilia” che rivela come le due sorelle finiranno davanti al gup dopo la richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura di Agrigento. L’udienza si svolgerà il prossimo 22 novembre davanti al giudice Stefano Zammuto.

Secondo l’accusa l’avvocatessa avrebbe minacciato una cliente per un procedimento relativo ad una pratica per l’ottenimento dell’indennità di accompagnamento del figlio. L’avvocatessa si sarebbe fatta consegnare indebitamente 5 mila euro “malgrado il pagamento dei compensi per onorari di entrambi i gradi di giudizio fosse stato liquidato” sotto la presunta minaccia di bloccare il procedura per ottenere il pagamento dell’indennità di accompagnamento.

Nei confronti della stessa cliente, per una diversa procedura, la professionista agrigentina avrebbe richiesto poco tempo dopo la somma di 10 mila euro. Per quest’ultima ipotesi l’accusa è di tentata estorsione, visto che la cliente sarebbe stata presumibilmente minacciata di un procedimento giudiziario nei suoi confronti.

Un ulteriore capo di imputazione, a danno dell’avvocatessa e della sorella, riguarda un altro caso dove era stato chiesto un pagamento di 10 mila euro a titolo di onorario per l’attività professionale svolta. Somme che, sempre secondo l’accusa, sarebbero state indebitamente richieste.

 

 

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