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Agrigento, inizio “scoppiettante” del Consiglio Comunale

catalanoInizio “scoppiettante” della nuova seduta del Consiglio Comunale di Agrigento presieduta dall’avvocato Daniela Catalano.

Dopo l’inizio intorno le ore 18 con l’appello dei consiglieri presenti, si è infatti assistito alla presenza, come già anticipato stamani, del costituendo comitato dei cittadini con prioritario riferimento alla gestione di tutto ciò che riguarda il Parco Archeologico della Valle dei Templi e alle demolizioni connesse. Presente anche l’avvocato agrigentino Giuseppe Arnone che ha chiesto di poter mostrare per 2 minuti ai Consiglieri Comunali uno striscione rivolto al ministro Alfano con il quale si chiede “la legalità anche nelle procedure di demolizione“: richiesta negata da parte dell’ufficio di presidenza che, vista l’insistenza dell’avvocato, ha chiesto l’allontanamento dall’Aula. Momenti di tensione fra i presenti che nel volere manifestare le proprie ragioni, hanno poi deciso di abbandonare Aula Sollano.

Presenti il sindaco Lillo Firetto e la giunta comunale al completo. Prima della presentazione della stessa, il consigliere Margherita Bruccoleri ha chiesto il prelievo del punto 6° all’ordine del giorno “Discussione in ordine all’appalto per la raccolta e smaltimento RSU e valutazione aspetti operativi, finanziari e occupazionali connessi”. Presenti anche i netturbini “licenziati” che da giorni protestano dinanzi a Palazzo San Domenico.

L’Architetto Gaetano Greco ha illustrato così la cronistoria del bando, mettendo in risalto l’aspetto “tecnico” con il quale si è addivenuti all’affidamento del servizio per la raccolta e smaltimento RSU.

Dopo i vari interventi da parte di numerosi consiglieri che, in gran parte, hanno chiesto all’amministrazione comunale di cercare di avviare ogni possibile soluzione per salvaguardare i 21 posti di lavoro dei netturbini, la parola all’assessore al ramo, Domenico Fontana che ha precisato le richieste e i dubbi sul bando, affermando come “le RT avrebbero dovuto conoscere il capitolato d’appalto e pertanto avrebbero la responsabilità di non avere contemplato fra le somme quelle del personale“.

Per l’Assessore Fontana la responsabilità ricade dunque sulle imprese che hanno “sbagliato a fare i conti. Nella fattispecie su un ribasso di 1,8 milioni di euro, l’impresa oggi sostiene che per assumere le 21 unità lavorative occorrono altri 1,5 milioni di euro. Non c’è altra spiegazione se non quella che l’impresa ha erroneamente sbagliato a fare i conti“. “Il rischio – specifica l’assessore – è che con il licenziamento i lavoratori uscirebbero definitivamente dal bacino“.

Dopo l’intervento dell’assessore Fontana i capigruppo consiliari hanno predisposto un documento congiunto con il quale esprimono la presa di posizione sulla salvaguardia dei 21 posti di lavoro dei netturbini. 

Concluso il punto all’ordine del giorno sulla “questione netturbini”, il Consiglio è poi passato al 3° punto inerente la “Comunicazione della composizione della Giunta comunale al Consiglio comunale ai sensi dell’art.42, comma 3, del vigente statuto comunale”.

Il sindaco Lillo Firetto ha voluto illustrare al Consiglio Comunale alcuni punti di “rottura” rispetto al passato partendo proprio dalla vicenda del  bando sui rifiuti, nonché sulla delicata situazione economica che grava sul Comune di Agrigento. Una amministrazione “chiamata a delle scelte importanti, auspicando una collaborazione fruttuosa da parte del Consiglio Comunale“.  

Successivamente il primo cittadino  ha presentato al consesso agrigentino i sei membri della Giunta comunale, aggiungendo i motivi per i quali sono stati scelti: Elisa Virone, Gerlando Riolo, Beniamino Biondi, Domenico Fontana, Giovanni Amico e Franco Miccichè.

Al sindaco hanno replicato “duramente” i consiglieri Giovanni Civiltà (Fi) e Nuccia Palermo (Pdr) che in parte hanno focalizzato i loro interventi sugli incarichi di consulenza affidati dal primo cittadino.

Da registrare, ad inizio seduta, la dichiarazione del consigliere Teresa Nobile che, eletta nella lista “Uniti per la città”, è fuoriuscita dal gruppo, dichiarandosi “indipendente”.

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