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Politica Sindacando

Amministrative Agrigento, Di Rosa replica a Firetto: “faccia comiziare i suoi spalleggiatori”

di rosaPiano piano esce fuori la sua vera natura. Un pò per volta evidentemente inizia a capire che l’abbraccio mortale dei suoi fedeli (?) quanto pseudo nascosti amici politici, potrebbe soffocarlo sia prima che dopo le elezioni“.

A replicare alla nota del candidato sindaco Lillo Firetto in cui si reputava “vittima” di una “guerra” contro la sua persona, è l’ex vicepresidente del consiglio comunale, Giuseppe Di Rosa (in foto) che attacca duramente il suo avversario:

Rispondere su un social network – sottolinea Di Rosa – ha un solo vero significato; paura del confronto ma, stando a quello che si è fatto scrivere da chi lo serve da oltre un decennio è chiara ed evidente la paura di non farcela, paura che la gente abbia finalmente, capito tutto. La storia ad Agrigento, vorrebbero che si ripeta ancora una volta e sembra ieri quando si parlava di qualcuno che si professava al di sopra dei partiti. Purtroppo per lei caro signor Firetto sono finiti quei tempi; sono finite le farse; sono finite le prese per i fondelli per una popolazione oramai stanca di promesse, stanca di illusioni, stanca di ferventi segreterie politiche che nel corso degli anni hanno prodotto solo interessi privati per pochissimi e che tutti conoscono molto bene“.

Ma dico io – continua l’ex consigliere comunale -. Alle sue spalle ci sono e solo per citarne due, anzi non li cito perché non mi piace nominarli, politici sopraffini che da un ventennio ed oltre, hanno fatto esattamente quello che nessun altro sarebbe mai riuscito a fare per questa città e cioè, nulla. Il nulla più assoluto e più totale. Non voglio sciorinare le solite cose note a tutti ma dico sempre io, ma perché i due tutor non fanno un paio di comizi pubblici tirando fuori la testolina dai loro enormi e maleodoranti carapaci regionali e ministeriali. La smetta signor Firetto da Porto Empedocle per favore, di umiliare e sbeffeggiare i suoi avversari con discorsi addirittura vittimistici perché ci vuole coraggio a farlo. Piuttosto, le ripeto e la invito a fare comiziare i signori che la spalleggiano e veda poi quanti applausi riceveranno dagli agrigentini. No vero? Non è possibile farli uscire allo scoperto; loro si muovono solamente come su una scacchiera dove ci sono delle pedine e come in un gioco di strategia perverso grazie al loro potere politico becero e vecchio, approfittando delle esigenze dei “miei concittadini”, hanno voluto tanta gente intorno; tante liste di persone anche per bene per l’amor di Dio ma anche composte da chi avrebbe fatto volentieri a meno di partecipare. Ma poi dico io, vi siete messi dentro anche i temerari consiglieri uscenti. Che coraggio e che faccia tosta, per non parlare delle commistioni tra “abusivi e associazioni varie”, Cosa dire di più, all’ombra dei templi di cose se ne sono viste veramente tante ma oggi sento che qualcosa sta cambiando; si percepisce una strana voglia di “cambiamento”, si sta respirando un’aria di voglia di pulizia. Il vecchio, ha fatto abbastanza nel non fare niente questo è chiaro a tutti“.

La mia candidatura è anomala è vero, me ne sono convinto anche io e mi avete convinto proprio voi. Io non appartengo ai piani alti. Eleggere me, umile abitante della Via Manzoni significherebbe tanto per la città dei templi. Significherebbe porre fine ad un sistema politico che nel corso dei decenni, ha prodotto una condizione di vivibilità per gli agrigentini, da terzo mondo. La gente ha capito, lo percepisco giorno per giorno durante i miei spostamenti per la città, se ne faccia una ragione e sappia che la battaglia non sarà così semplice come può sembrarle perché oggi le condizioni sono diverse e di promesse non mantenute, ne sono state fatte a migliaia più di quanti sono gli stessi elettori” conclude Di Rosa.

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